Sunday, December 31, 2006

Surfing USA

 
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Pearl Harbour

 

la struttura bianca sulla destra e' un monumento ai caduti di una delle navi affondate nell'attacco. a sinistra una nave da battaglia tutt'ora in servizio.
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Angeline la misteriosa

 

volevo ricreare l'inquadratura del rigore di Totti contro l'Australia ...
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Waikiki dall'alto

 

A dire la verita' io non sono mai stato nel punto in cui questa foto e' stata scattata (presumibilmente in quel momento ero nella zona urbanizzata, ma ... non mi si vede). Comunque la foto e' stata fatta da Angeline--sufficientemente vicina a me per essere pubblicata qui...
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Il tipo da spiaggia

 

... i capelli li ho tagliati...
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Tramonto e fotografi del tramonto

 

"Tira fuori la macchinetta che il sole tramonta..."
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Friday, December 22, 2006

Hawai'i Parte 3

Mercoledi' mattina siamo stati a Pearl-Harbor, in visita super-turistica al luogo dell'attacco Giapponese. Il memorial della nave Arizona (una delle barche affondate nell'attacco) e' davvero ben fatto-- ma e' irritante il modo in cui le parti dell'esibizione (museo, film etc.) cercano disperatamente di strappare una lacrima al visitatore...

Il resto della giornata l'abbiamo trascorso esplorando la parte orientale dell'isola. Per prima la spiaggia urban-surf-trash di Waikiki, e poi le aree meno urbanizzate, tipo Kailua--una baia molto estesa e ventosa.

Dovrei menzionare a questo punto che Oahu e' molto piu' grande di quello che credevo. Ogni lato misura circa 50 Km, ed ogni lato ha una sua caratteristica speciale: il lato sud e' urbano e contiene (da est a ovest) Waikiki, Honolulu, Pearl Harbor e una serie di centri-commerciali "a schiera" (strip-mall le chiamano da queste parti). Il lato Est e' leggermente montuouso (qui e' dov'e' quell'Hanauma bay che ho descritto nel primo post). Il Nord e il Nord Ovest sono ventosi e pieni di personaggi piu' eccentrici (surfisti, new agers etc.). Il Sud Ovest (che e' dov'e' il nostro albergo) non e' molto abitato, e presto sara' pieno di villaggi tipo quello dove siamo noi.

Ieri, abbiamo visitato la parte con i "personaggi eccentrici". A quanto mi si dice abbiamo visitato la "Banzaii Pipeline" un posto "mondialmente famoso" per il surf. Sebbene non capisca nulla di surf, ho comunque ammirato l'ennesima successione di spiagge perfette :) 'sti paradisi tropicali sono davvero *troppo*.

Tuesday, December 19, 2006

Hawai'i Parte 2

Ieri e oggi abbiamo fatto immersioni con maschera e boccaglio (ieri un parco nazionale (Hanauma Bay), oggi si trattava di una gita organizzata in barca). La varieta' della natura marina locale per me e' davvero stupefacente e per me completamente ignota (mai capitato di nuotare in mezzo a pesci colorati e tartarughe marine). Appena torno a SF metto su qualche foto (sebbene purtroppo non abbia foto subacquee).

Sunday, December 17, 2006

Hawai'i 1

Finalmente il viaggio alle Hawai'i e' cominciato. Siamo arrivati senza intoppi a Oahu (l'isola su cui soggiorneremo).

Come l'ha messa il padre di Angeline (Pete) in questo gruppo ci sono due genitori, due figli, due partner e una nonna. In tutto cinque (!) persone.

Ad ogni modo, con il procedere della giornata ho capito la struttura della nostra situazione. Pete e sua moglie (KJ) sono clienti della catena Marriott che, oltre ad avere hotel, ha una serie di time-shares sparsi un po' in tutto il mondo. Un time-share e' praticamente una proprieta' che viene acquistata per un periodo limitato dell'anno (di solito una o due settimane). Ad ogni modo, possedendo gia' dei time-share, ricevono spesso delle offerte speciali (per essere invogliati ad acquistare di piu'). Questa situazione e' di questo tipo. Il villaggio e' molto lussuoso ma e' facile immaginare anche che sia noioso (alla lunga). Ad ogni modo noi non siamo affatto limitati a restare nel villaggio (abbiamo affittato una macchina). Pero' magari un giorno usufruiro' del massaggio gratis...

Thursday, December 14, 2006

Acts of God

UPDATE: apparentemente questo post e' basato su un fraintendimento linguistico. 'Act of God' in inglese ha un significato metaforico--si riferisce a tempeste, uragani, terremoti etc. etc.. Il che ovviamente rende perfettamente conto dei fatti su cui questa storia e' basata. Preferisco pero' lasciarla, piuttosto che cancellarla, almeno per ricordare il trip mentale che quella garanzia ha scatenato...

Ieri sera ho comprato un nuovo schermo per il mio computer. Il vecchio schermo non aveva alcun problema (si era rotto il sostegno, ma avevo creato una microimpalcatura che lo teneva dritto), ed anzi aveva una risoluzione piu' alta del nuovo (sebbene di poco). Ho deciso di cambiare schermo tuttavia perche' il vecchio schermo era uno di questi monitors con il tubo catodico--un mastodonte con uno schermo da 19" (e una profondita' di almeno mezzo metro), e occcupava troppo spazio sulla scrivania (oltre a forzarmi ad essere troppo vicino allo schermo).

Ad ogni modo, la ragione per cui ho deciso di scrivere di questo acquisto e' che c'e' leggendo la garanzia Angeline ha trovato un passo davvero glorioso: "this monitor is covered under warranty for a year [blah blah blah blah blah blah] except from damage resulting from: acts of God, ...".

Quello che mi riesce buffo immaginare e' quali sono le circostanze che hanno portato a questa eccezione ? Qualcuno ha richiesto una riparazione di uno schermo devastato dall'ira di Dio ? Da un lato, mi e' impossibile pensare che questa richiesta possa essere presa seriamente. Dall'altro mi immagino nei panni di un legale della compagnia (Westinghouse, che e' di Pittsburgh...) in cerca di un'argomentazione non offensiva nei confronti di un credente (non che a me importi un fico secco di non offendere i credenti, ma in una societa' PC come quella Americana e' inimmaginabile argomentare in un caso come questo a partire dalla premessa... "Dio non distrugge i monitor della povera gente").

Probabilmente il modo migliore per argomentare in questo caso e' cercare evidenza diretta (nel caso particolare) che il monitor e' stato distrutto a causa della negligenza dei soggetti materiali coinvolti.

Wednesday, December 13, 2006

Pursuit of Happiness (No spoilers)

Da qualche settimana e' uscito questo film "The Pursuit of Happiness". Dal trailer che gira in televisione ho capito due cose: (i) il protagonista e' Will Smith (ii) e' ambientato (almeno in parte) a San Francisco.

Recentemente, ad un evento con altri studenti di filosofia, ho sentito parlare di PoH. A quanto pare, si tratta di una storia vera: un tizio va in rovina (quel che e' peggio e' che la rovina non e' solo finanziaria); continua ad andare a lavorare fino a che le cose non cominciano ad andare meglio (mi pare di aver letto questo nel giornale).

La cosa sorprendente, che ho scoperto un paio di giorni fa dando uno sguardo ad una pubblicazione locale, e' che il film e' diretto da ... Gabriele Muccino.

Ora, come forse alcuni di voi sapranno, il permanente processo di costruzione del mio carattere passa attraverso la selezione critica di varie forme di snobismo (per semplicita' abbreviero' l'espressione 'forme di snobismo' in 'snobismi'), e la conseguente divisione in snobismi che ho deciso di accettare (snobismi sexy) e snobismi che decido di evitare (snobismi volgari).

Per ora lo snobismo contro Muccino resta sexy. Nonostante questo, ho deciso di andare a vedere questo film (forse stasera stessa): l'unica spiegazione che riesco a darmi di questa scelta e' che il mio snobismo sexy contro Muccino e' vinto dall'interesse morboso per le imprese degli italiani negli USA.

Altre notizie: ieri ho presentato un mio paper (un'elaborazione di un argomento di David Lewis), nel Dissertation Seminar (un seminario in cui i dottorandi presentano i propri lavori). Ho ricevuto molto feedback utile al mio progetto di ricerca, e ora non ho altro da fare che avviare i preparativi per il viaggio alle Hawaii (si parte questa Domenica: ho bisogno di maschera, e pinne, ma l'ambizione ultima e' addirittura di prendere lezioni di immersione subaquea).

Sunday, December 10, 2006

Finals

E' tempo di esami finali quaggiu' il che mi ha ispirato a scrivere su un argomento che e' stata una delle cose che, all'epoca, mi hanno stupito di piu' nell'etica scolastica negli USA.

Gli esami amministrati in una tipica universita' americana sono normalmente tutti scritti e sono divisi in due categorie: take-home vs. in class.

gli esami take-home vengono assegnati un certo lasso di tempo prima della loro scadenza e vanno completati spesso in formato dattiloscritto (o comunque scritto al computer). Normalmente gli esami per gli undergraduate sono in class, e per i graduate sono take-home, sebbene capiti a volte (come nel corso di Metafisica che sto insegnando attualmente che l'esame sia take-home anche per gli undergraduates).

L'aneddoto buffo in merito e' questo (riferitomi dal mio amico Paolo): a uno studente di dottorato in political science era stato assegnato un take-home final che andava completato nell'intervallo fra Venerdi' alle 12:00 e Sabato alle 12:00. Dato che il professore doveva partire aveva dato agli studenti delle buste con il contenuto degli esami il Lunedi'. La cosa buffa e' che questo tizio tra Lunedi' e Venerdi' si e' ostinato a non aprire la busta perche' sarebbe stato "cheating".

La mia forza di volonta' in circostanze simili non sarebbe affatto cosi' forte...
(sebbene in realta' io abbia sostenuto degli esami senza nessuno che controllasse ma ciononostante non abbia collaborato affatto con le altre persone nell'aula d'esame )

Monday, December 04, 2006

La cospirazione

Aprite questi siti.

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Domanda: Cos'hanno in comune gli orologi che vi appaiono ? (provate a riguardare le pagine che avete aperto)

Risposta: Giusto! Gli orologi sono tutti alla stessa ora. Le 10:10. Ora provate ad aprire qualsiasi rivista che abbia pubblicita' di orologi. Almeno in quelle che io ho visto recentemente (New Yorker, Economist, Vogue, Harper's Bazaar ed altri ancora) e' rarissimo trovare un orologio che non segni quell'ora.

La domanda e' : perche' mai ??? C'e' una sotto una storia stile Codice Da Vinci ?

UPDATE: la risposta si puo' trovare cercando in google '10:10 watch' e guardando le prime tre entries...