Alle 8:45 nel frattempo era iniziata la partita.Non essendo riuscito a comprare una radiolina, ho chiesto a mio fratello e al mio amico Federico di informarmi via SMS sullo sviluppo. Arrivo a Toledo esattamente poco prima delle 11 di sera, piu' o meno a meta' dei supplementari. Non avendo altra opportunita', mi cambio nei miei abiti eleganti nel bagno della stazione, facendo attenzione a non appoggiare nulla in posti schifosi. Vestito e incravattato esco nel piazzale e cerco di rimediare un taxi. C'e' una fila di quattro cinque persone e putroppo di taxi neanche l'ombra. Riflettendoci i tassisti erano tutti a vedere la partita.
Nel frattempo i miei "informatori" mi fanno sapere che siamo ai rigori. E qui credo di aver vissuto uno dei momenti piu' surreali della mia vita. Piano piano che la citta' si accendeva prima di trepidazione e poi di gioia per la vittoria della Spagna , io sprofondavo sempre di piu' nel misto di stizza (per il taxi che non veniva) e tristezza (per l'eliminazione della nazionale).
Alle 11:30 finalmente riesco a salire su un taxi e due minuti dopo sono catapultato nel ristorante. Grazie alle abitudini gastronomiche spagnole avevo mancato solamente l'antipasto (che mi hanno portato comunque). Il secondo matrimonio (Willow e Juanjo, stavolta USA e Spagna) era decisamente piu' formale del primo. E decisamente piu' grande (300 ospiti contro 120). Anche qua mi e' toccato resistere fin quasi alle 4 con due ore di sonno.
Toledo non e' proprio un posto esaltante. Forse per il caldo, forse per il sonno, non ho fatto un grandissimo sforzo per farmela piacere. Ma immagino per i Madrileni sia una sorta di analogo delle piccole cittadine medievali che circondano Roma. Un posto in cui sfuggire alla vita cittadina, ma in cui nessuno (eccetto forse chi ci e' nato) desidera vivere.
Cosi' poco e' stato il mio impegno che la mia unica foto della citta' e' davvero senza capo ne' coda: