Qualche giorno fa ero a casa del mio amico Grigor (per rinfrescarvi la memoria e' Armeno), per guardare la partita di Champions League (Milan - Man U). Si parlava del fatto che Angeline ed io abbiamo appena comprato un sistema di casse per la TV della Sony, chiamiamolo Sony X. Sorprendentemente Grigor e sua moglie possiedono il Sony X. Ma non finisce qui, perche' qualche mese fa avevo notato che Grigor ha lo stesso lettore DVD che ho io (e lui con quella punta di accento e sintassi caratteristica che lo identifica come Est-Europeo mi ha risposto "Everyone has"). Inoltre abbiamo lo stesso scaffale di IKEA (onestamente, io ho cercato di minimizzare la roba di IKEA in casa mia, pero' e' quasi impossibile evitarla del tutto!), lo stesso maglione di Banana Republic, le stesse scarpe da calcio indoor.
A quel punto, Grigor ha osservato: "You know, in Soviet Union, everybody had the same things in the house too. There was even a movie about that". Ora ovviamente ci sono innumerevoli aspetti di differenza fra casa di Grigor e casa mia. Ma e' notevole che persone con gusti simili, anche se non esattamente identici abbiano questa incredibile sovrapposizione nelle cose che comprano.
Questo fenomeno non e' spiegabile unicamente sulla base della pubblicita'. La pubblicita' puo' farmi scegliere fra marche, ma (i) non in tutti i casi la marca e' la piu' pubblicizzata e (ii) all'interno della stessa marca spesso si possono fare "scelte" fra vari prodotti (e i prodotti che ho elencato sopra non sono fra i piu' pubblicizzati).
A un certo punto ho provato un esperimento: ho provato a descrivere a Grigor il processo di ragionamento che mi aveva portato a scegliere il Sony X. Grigor mi ha risposto che quel processo era esattamente il processo che ha condotto lui a fare quella scelta. La congettura che questa base empirica molto magra ispira e' che la disposizione degli oggetti nei negozi sia parzialmente responsabile nell'istillare nei clienti con certe caratteristiche determinate disposizioni all'acquisto.
Thursday, April 26, 2007
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2 comments:
A zì, ma nun t'è venuto in mente che quello te stà a copià? Ha detto fra sè: "E mo che scarpe me compro?" poi una volta che stava ar negozio: "Ma queste so quelle dell'italiano, quasi quasi me le accatto pur'io".
Ciao, zì.
Armando
PS a zì se te la piji pè sti commenti sei er peggio!
Ahaha. No, non credo!!
Cmq non c'e' nulla per cui prendersela!
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