(Il post e' un po' lunghetto. Ve lo divido in puntate. Per oggi "esce" la puntata introduttiva")
Come molte delle persone che mi piacciono, mi piace avere qualche opinione anti-convenzionale. Tuttavia, su alcuni temi, devo allinearmi con la massa. Uno di questi sono i test d'intelligenza.
Ci sono degli argomenti matematici che mirano a sostenere la tesi che questi test misurano qualcosa; e ci sono degli argomenti statistici che "mostrano" (se corretti) che un IQ alto e' correlato ad alcune forme di successo nella vita. Ma l'opinione comune e' che i test non misurano l'intelligenza. Una tesi piu' forte, anch'essa comunemente accettata, e' che in linea di principio i test d'intelligenza non possano misurare l'intelligenza. Recentemente sono arrivato alla convinzione che entrambe le tesi sono vere, ma non per le ragioni tipicamente addotte dai difensori dell'opinione comune.
La prima cattiva ragioni per adottare l'opinione comune e' questa:
1) La tipica domanda del test d'intelligenza presuppone una risposta singola, dove invece ve ne sono molte. Per esempio ecco la prima domanda di un test d'intelligenza aperto a caso cercando su google:
1. Sally likes 225 but not 224; she likes 900 but not 800; she likes 144 but not 145. Which does she like?
1600 1700
La risposta "corretta", credo, e' 1600 perche' a Sally piacciono i quadrati dei numeri interi.
Il pattern tipico del quiz del test d'intelligenza e': osserva i dati, deriva una generalizzazione, applica la generalizzazione alla risposta.
Ma ovviamente, e' tipica l'obiezione che in realta' ci sono generalizzazioni, sebbene un po' piu' complesse, secondo le quali la risposta corretta e' 1700 e non 1600. Per esempio: a Sally potrebbero piacere i numeri con questa proprieta':
(*) x e' un numero con due cifre identiche e tutte le altre cifre dispari.
allora 225 e' meglio di 224 (che ha due cifre identiche ma una cifra pari), 900 e' meglio di 800, e 144 e' meglio di 145 (perche' 145 non ha doppie), e 1700 e' meglio di 1600 perche' 1600 ha una cifra pari che non e' doppia)
Questa e' un'obiezione importante, ma non e' chiaro che sia l'opinione comune a vincere. Primo, il difensore dei test puo' rispondere che in realta' parte dell'intelligenza
e' la capacita' di inferire la generalizzazione piu' semplice. E' un'ipotesi controversa, ma non abbiamo addotto alcuna osservazione che la contraddica.
Secondo: gli autori di test potrebbero cambiare i loro test e usare solo problemi in cui la risposta e' unicamente determinata--tipo solo puzzles Sudoku.
Questo significa che l'oppositore dei test non e' riuscito a difendere la tesi che *in linea di principio* e' impossibile misurare l'intelligenza.
Insomma, la prima obiezione non funziona. Nella prossima puntata la seconda obiezione classica.
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4 comments:
nina
...caspita. non ho mai (voluto) fare un test per il Q.I. per "paura" di che salterebbe fuori...;)
non so. forse sono anch'io una fautrice dell' idea che non sia possibile misurare così "precisamente", a colpo sicuro e con esercizi analitici l' intelligenza di una persona...che di sicuro contiene in sè una serie infinita di particolarità e influenze...(non so, non riesco neppure ad esprimere il concetto).
mi piace molto l' idea dell' intelligenza "emotiva" delle persone (altra cosa, ok), anche se sono sicura che ci siano persone sicuramente più "intelligenti" (soprattutto dal punto di vista analitico) di altre.
che confusione, sorry.
(eravate molto carini al concerto! bella questa cosa del giocare a vestirsi...ci vuole ogni tanto!)
ah nina: stay tuned per la seconda puntata, perche' in quella cerco di elaborare piu' o meno l'obiezione ceh tu descrivi!
Fabri, sei troppo cerebrale per quest'ora della notte!! Quello che non apprezzo dei test per misurare l'intelligenza e' cio' che sta alla base della differenza tra computer, o intelligenza artificiale, e intelligenza creativa, come stai credo spiegando tu. L'intelligenza non misurabile da un test e' l'elemento che ha reso possibile la sopravvivenza della nosra specie attraverso momenti preistorici e storici dove un A.I. sarebbe fallita. Ora vado a nanna pero'...
good start
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