Quasi due settimane di "vacanza" a Roma. Ero veramente distrutto dalla stanchezza e ora mi sento nuovamente carico.
Sebbene sia ovvio che gli USA sono un paese molto piu' multi-culturale dell'Italia, Roma e Milano (piu' per necessita' che per volonta') sono "l'avanguardia" dell'apertura al mondo al di fuori dell'italia (ignoro per un momento l'orribile faccenda degli stupri e il caos mediatico che la sta avvolgendo).
Ecco, io vedo Roma molto cambiata sotto questo aspetto. Un segnale buffo e' stata la festa "in famiglia" per i 18 anni di mio cugino Marco. Si mangia "Thailandese", che poi scopro in realta' essere cibo cinese (insomma niente curry con il latte di cocco, oppure salsa di pesce ovunque), cucinato da un malese
[Non era mai successo che un evento cosi' non fosse accompagnato dalla cucina di una fra mia madre o le sue sorelle].
Il pasto cino-malese viene accompagnato da una bottiglia di Brunello (che tanto sta bene ovunque) e concluso da Sacher e Millefoglie.
Non manca ovviamente la performance del vostro, apparentemente unico membro della famiglia in grado di mangiare con le "bacchette".
Se qualcuno si degnasse di aprire un ristorante dim sum come si deve, saremmo a posto.
Altre osservazioni: come ben sapete, purtroppo, all'interfaccia culturale fra l'Italia e gli USA ci sono traduttori, doppiatori etc. Io mi rendo conto che queste persone fanno un lavoro difficile e per lo piu' ingrato. Ma vorrei davvero che queste figure professionali non esistessero o almeno venissero riconcettualizzate.
Il caso in punto sono le serie TV: a casa hanno cancellato SKY, ma, tramite il digitale terrestre, si vedono alcune serie. Sto seguendo (senza ahime' molta passione) Cashmire Mafia .
La serie non e' delle piu' ispirate [completamente derivata Sex and the City, cui aggiunge semplicemente un tocco di realismo sentimentale e lavorativo] ma si lascia guardare, specie nelle ore di jet lag, per i dialoghi spiritosi e la recitazione tutto sommato accattivante.
Questi pochi tratti positivi sono completamente persi nella versione italiana (che onestamente non consiglio a nessuno). Evidentemente, qualcuno ha deciso di assimilare il doppiaggio delle serie al doppiaggio delle soap operas. Spariscono quasi tutti i rumori di sottofondo, e le uniche cose che si sentono sono le voci dei personaggi, che pero' inevitabilmente mancano dell'espressivita' degli originali.
(per fortuna il digitale terrestre, cosi' come sky, ha l'opzione della lingua originale cosi' non c'e' da torturarsi troppo)
Sunday, March 22, 2009
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2 comments:
roma multi-culturale solo quando se tratta de magnà . secondo me.
ma fino a qualche tempo fa, neanche quello...e ancora c'e' qualche confusione residua...
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