Monday, June 08, 2009

Cent'anni...

Cent'anni di solitudine l'avete probabilmente letto tutti, e forse ricorderete che il protagonista e' un'intera famiglia (adesso non ricordo quante generazioni, ma almeno 6). Mentre si scende di generazione in generazione i Buendia hanno fissazioni sempre diverse, ma un fondo caratteriale comune.

Ci pensavo oggi all'aeroporto di San Francisco. Mio cugino Marco (18 anni compiuti quest'anno) viene a stare da noi per qualche settimana per vedere l'ammerica. Il suo aereo e' atterrato alle 12:52 e, sebbene io abbia una ormai lunga esperienza di code all'Immigrazione, verso l'1:25 mi aspettavo che stesse per uscire.

Non viene, non viene. Fra l'1:30 e l'1:45 mi prende un mezzo attacco d'ansia. Ho studiato bene ogni persona fra i 15 e i 22 anni per essere sicuro che non fosse lui. Alcuni erano palesemente troppo alti (dialogo interiore fra il me impazzito e il me lucido: "sara' cresciuto?""... uhm... veramente l'ho visto due mesi fa e quelli sono almeno 10 centimetri di differenza", "ok...forse quello li'??", "guarda che Marco non ha la barba...") . Comincio a fantasticare su cosa possa essergli successo. Alla fine gli scrivo un messaggio "senti, non ti vedo. se leggi questo messaggio scrivimi". Risponde subito: "sto uscendo, ho appena preso la valigia".

Tornando a Marquez. La connessione mi e' venuta in mente mentre ero li', nel pieno di questo delirio perche' improvvisamente mi sono sentito identico a mio padre---il quale ormai e' famoso in famiglia per innumerevoli anneddoti legati proprio all'apprensione. E' un'apprensione rassegnata e passiva, quasi mai aggressiva: sa di non poter far si' che tutto vada bene, ma ciononostante vuole accertarsene al piu' presto possibile. E l'unica ragione per cui la attribuiamo solo a lui, e' che ha avuto modo di esercitarla. Datemi tempo e vedrete.

3 comments:

Back in the USA said...

Ogni famiglia ha le sue pecche, anche la tua.
Anche io sono molto ansiosa, mentre i miei fratelli sono ammalati di procrastination, rimandano sempre a domani....

fabio r. said...

la mela non cade mai troppo lontano dal suo albero.... è vero per tutti..

Anonymous said...

Quando sono caduto ai piedi del mio alberopadre ho pagato delle capre perchè mi scalciassero lontanissimo.
spero che basti eheh

(bel post fabri' sempre un piacere leggerti!)

A.