Sono appena tornato dalla partita della nostra squadra nel torneo intrauniversitario (abbiamo perso 4-0, ma giocando con un uomo in meno e nel complesso senza neanche fare troppo schifo).
Apparentemente uno degli "avversari" ha detto a un mio compagno "who is the old guy with the really good footwork?" ("chi e' il vecchio dal tocco eccellente?")
Ahem... parlava di me. Grazie mille per i complimenti, ma vecchio ce sarai.
E' incredibile come agli occhi dei 19enni la differenza fra 30 e 50 anni sia praticamente impercettibile...e effettivamente ricordo i primi anni all'universita'---in cui gli "assistenti" sembravano appartenere a una categoria completamente diversa.
Thursday, April 22, 2010
Monday, April 12, 2010
Jim Lahey e' un genio
Devo distrarmi un po' che stamattina ho fatto un mezzo casino con le tasse (si' si', lo so, voi le avete fatte due mesi fa: io vivo una vita disorganizzata. ok?).
Allora, se chiedete ad Angeline della relazione dei Cariani con il pane, la vedrete mettersi le mani fra i capelli e sghignazzare. Nell'ordine, vi raccontera' che:
(i) spesso e volentieri il sottoscritto cerca di saggiare la consistenza della crosta del pane (nei supermercati, e senza toccare la pagnotta, ma toccando la carta).
(ii) di come mia madre non la finiva piu' di ripetere che il pane che aveva comprato al supermercato era "moscio" (e' cosi' che Angeline ha imparato il significato della parola "moscio", e ormai e' diventato lo standard: "moscio, come il pane in america").
Forse Angeline ha ragione a prenderci in giro. La verita' e' che negli USA la gente che sa fare il pane c'e', ma e' difficile da trovare. Specie al supermercato il pane e' spesso troppo gommoso. Ma c'e' un nugolo di rivoluzionari che cerca di fare il pane come si deve.
Jim Lahey e' al comando della rivoluzione.
Dalla sua ricetta per il No Knead Bread (pane senza lavorazione manuale) ho imparato a cucinare il pane in un modo straordinariamente semplice. La ricetta la trovate qui (link New York Times). L'ho fatta una buona dozzina di volte ed e' incredibilmente efficace. Provateci, e vi scoprirete panettieri in un attimo.
Ieri pomeriggio, per onorare Lahey (ormai assurto allo status di eroe), ho deciso di comprare il suo libro: My Bread che contiene variazioni sulla ricetta originale, ricette per la pizza e panini. Ho cominciato a leggerne la parte pre-ricette ed ho trovato un paragrafo che potrebbe essere il mio manifesto intellettuale:
Good bread should be a masterpiece of contrast, crackling as you bit through the browned, malty-smelling crust, then deeply satisfying as you get to the meaty, chewy crumb with its distinct wheaten, slightly acidic taste.
(hmmm... fra parentesi questi enunciati con accumulazione di aggettivi/participi sono notoriamente difficili da tradurre dall'inglese in italiano).
Il libro sembra davvero molto bello. Vi tengo aggiornati sulle ricette.
Nel frattempo, ieri sera ho finalmente incontrato l'Emigrante , in citta' per lavoro. L'ho portato a mangiare l'hamburger al Gage.Per restare in tema di matematica culinaria:
Gage Burger + Napa Cabernet Sauvignon = Win
Ovviamente ci siamo fatti una bella chiaccherata. Come lui sottolinea nel post simmetrico a questo, e' buffo conoscersi di persona, perche' si sanno tante cose dell'altra persona via blog, pero' non ci si e' mai visti di persona. Da un giorno all'altro, il torrente di caratteri diventa una persona con una fisionomia precisa, una voce, etc. Bello.
Vi saluto con una foto che ho scattato ieri allo zoo di Chicago (nel Lincoln Park, il piu' grande dei parchi di Chicago c'e' uno zoo ad ingresso gratuito):
Il coccodrillo era stato appena svegliato da un gruppo di turisti un po' incauti a fotografarlo con il flash. Ho colto l'occasione per un primo piano (ma senza flash :D)
Allora, se chiedete ad Angeline della relazione dei Cariani con il pane, la vedrete mettersi le mani fra i capelli e sghignazzare. Nell'ordine, vi raccontera' che:
(i) spesso e volentieri il sottoscritto cerca di saggiare la consistenza della crosta del pane (nei supermercati, e senza toccare la pagnotta, ma toccando la carta).
(ii) di come mia madre non la finiva piu' di ripetere che il pane che aveva comprato al supermercato era "moscio" (e' cosi' che Angeline ha imparato il significato della parola "moscio", e ormai e' diventato lo standard: "moscio, come il pane in america").
Forse Angeline ha ragione a prenderci in giro. La verita' e' che negli USA la gente che sa fare il pane c'e', ma e' difficile da trovare. Specie al supermercato il pane e' spesso troppo gommoso. Ma c'e' un nugolo di rivoluzionari che cerca di fare il pane come si deve.
Jim Lahey e' al comando della rivoluzione.
Dalla sua ricetta per il No Knead Bread (pane senza lavorazione manuale) ho imparato a cucinare il pane in un modo straordinariamente semplice. La ricetta la trovate qui (link New York Times). L'ho fatta una buona dozzina di volte ed e' incredibilmente efficace. Provateci, e vi scoprirete panettieri in un attimo.
Ieri pomeriggio, per onorare Lahey (ormai assurto allo status di eroe), ho deciso di comprare il suo libro: My Bread che contiene variazioni sulla ricetta originale, ricette per la pizza e panini. Ho cominciato a leggerne la parte pre-ricette ed ho trovato un paragrafo che potrebbe essere il mio manifesto intellettuale:
Good bread should be a masterpiece of contrast, crackling as you bit through the browned, malty-smelling crust, then deeply satisfying as you get to the meaty, chewy crumb with its distinct wheaten, slightly acidic taste.
(hmmm... fra parentesi questi enunciati con accumulazione di aggettivi/participi sono notoriamente difficili da tradurre dall'inglese in italiano).
Il libro sembra davvero molto bello. Vi tengo aggiornati sulle ricette.
Nel frattempo, ieri sera ho finalmente incontrato l'Emigrante , in citta' per lavoro. L'ho portato a mangiare l'hamburger al Gage.Per restare in tema di matematica culinaria:
Gage Burger + Napa Cabernet Sauvignon = Win
Ovviamente ci siamo fatti una bella chiaccherata. Come lui sottolinea nel post simmetrico a questo, e' buffo conoscersi di persona, perche' si sanno tante cose dell'altra persona via blog, pero' non ci si e' mai visti di persona. Da un giorno all'altro, il torrente di caratteri diventa una persona con una fisionomia precisa, una voce, etc. Bello.
Vi saluto con una foto che ho scattato ieri allo zoo di Chicago (nel Lincoln Park, il piu' grande dei parchi di Chicago c'e' uno zoo ad ingresso gratuito):
Il coccodrillo era stato appena svegliato da un gruppo di turisti un po' incauti a fotografarlo con il flash. Ho colto l'occasione per un primo piano (ma senza flash :D)
Sunday, April 04, 2010
Il cliente...
Vi abbiamo fatto una capoccia cosi' su come il cliente negli USA abbia sempre ragione.
Il post di oggi e' su come questa fissazione sia estesa anche a megacorporazioni.
Banana Republic vende vestiti, e' parte del mega-impero GAP e credo si trovi solo negli USA e nelle loro colonie. Diciamo che e' un gradino sopra Zara e un gradino sotto Hugo Boss, nel settore "commerciale da uomo". Per questa ragione, non ci vado quasi mai: per le cose economiche non e' abbastanza economico. Per gli acquisti "seri" non e' abbastanza serio.
Da qualche mese che avevo deciso di avere bisogno di una nuova giacca, dal colore un po' piu' chiaro. Ora Banana Republic produce una linea leggermente piu' hip chiamata Monogram .
Faccio un salto Sabato, prima di andare a cena con la mia amica Giulia, Demonio Pellegrino e consorte. Trovo una giacca che mi piace, scontata del 25%. Randy, un commesso simpaticissimo che "a orecchio" sembra venire dall'Africa francofona, sostituisce Angeline---nel senso che mi da' un po' d'indicazioni su come mi sta da dietro, mi aiuta a valutare la lunghezza delle maniche etc.
Pero' mi secca fare l'acquisto immediatamente e portare la busta al ristorante. Chiedo a Randy se lo sconto dura fino al giorno successivo. Lui mi dice "si'".
Oggi ritorno, e appena mi vede, da lontano Randy viene verso di me, apre un sorriso a 32 denti e mi dice: "ah, eccoti tornato! non so se hai gia' sentito, ma hanno cancellato lo sconto!" (parentesi: i saldi in america non hanno un periodo prederminato: hanno inizio e durata completamente imprevedibili)
Ed era vero. Tutte le targhette "25% off" erano sparite.
"pero'", Randy continua, "mi sono assicurato che nel tuo caso te lo facciano, perche' ti avevo detto che sarebbe durato fino ad oggi".
Ma sei o non sei un grande!?!?!
Il post di oggi e' su come questa fissazione sia estesa anche a megacorporazioni.
Banana Republic vende vestiti, e' parte del mega-impero GAP e credo si trovi solo negli USA e nelle loro colonie. Diciamo che e' un gradino sopra Zara e un gradino sotto Hugo Boss, nel settore "commerciale da uomo". Per questa ragione, non ci vado quasi mai: per le cose economiche non e' abbastanza economico. Per gli acquisti "seri" non e' abbastanza serio.
Da qualche mese che avevo deciso di avere bisogno di una nuova giacca, dal colore un po' piu' chiaro. Ora Banana Republic produce una linea leggermente piu' hip chiamata Monogram .
Faccio un salto Sabato, prima di andare a cena con la mia amica Giulia, Demonio Pellegrino e consorte. Trovo una giacca che mi piace, scontata del 25%. Randy, un commesso simpaticissimo che "a orecchio" sembra venire dall'Africa francofona, sostituisce Angeline---nel senso che mi da' un po' d'indicazioni su come mi sta da dietro, mi aiuta a valutare la lunghezza delle maniche etc.
Pero' mi secca fare l'acquisto immediatamente e portare la busta al ristorante. Chiedo a Randy se lo sconto dura fino al giorno successivo. Lui mi dice "si'".
Oggi ritorno, e appena mi vede, da lontano Randy viene verso di me, apre un sorriso a 32 denti e mi dice: "ah, eccoti tornato! non so se hai gia' sentito, ma hanno cancellato lo sconto!" (parentesi: i saldi in america non hanno un periodo prederminato: hanno inizio e durata completamente imprevedibili)
Ed era vero. Tutte le targhette "25% off" erano sparite.
"pero'", Randy continua, "mi sono assicurato che nel tuo caso te lo facciano, perche' ti avevo detto che sarebbe durato fino ad oggi".
Ma sei o non sei un grande!?!?!
Saturday, April 03, 2010
La settimana
Nei commenti al post precedente, nonsisamai era incuriosita da come si possa essere completamente fisicamente a pezzi insegnando Filosofia. Beh:
Questa settimana ho insegnato per circa 6 ore (e in piu' dato una presentazione il Venerdi': oggi riposo completo e bistecca alla steakhouse :D).
Poiche' e' la prima volta che insegno questi corsi, ogni ora d'insegnamento richiede 4-5 ore di preparazione.
Per farla breve, unito a tutti gli altri doveri, questo significa:
1) giornate di lavoro super-intense nei giorni pre-insegnamento.
2) troppo poco sonno (per cercare di finire tutto si sacrifica "l'inessenziale").
3) infine, io insegno tutto stando in piedi: sebbene cerchi di limitare i movimenti mentre parlo (un tizio belga venne a Berkeley a spiegarci che muoversi durante una presentazione e' informational noise), stare in piedi per tre ore stanca (pensate a quella sensazione nella gambe quando andate al museo).
In aggiunta, c'e' l'aspetto psicosomatico. Quando sono sotto stress, la fatica mentale diventa fatica fisica, e credo questo sia successo questa settimana.
Vi saluto con una foto: in California si scia vicino al Lake Tahoe, al confine con il Nevada (il lago dove Michael fa uccidere Fredo ne Il Padrino 2). Lo scorcio del lago mentre si scia e' fenomenale.
Questa settimana ho insegnato per circa 6 ore (e in piu' dato una presentazione il Venerdi': oggi riposo completo e bistecca alla steakhouse :D).
Poiche' e' la prima volta che insegno questi corsi, ogni ora d'insegnamento richiede 4-5 ore di preparazione.
Per farla breve, unito a tutti gli altri doveri, questo significa:
1) giornate di lavoro super-intense nei giorni pre-insegnamento.
2) troppo poco sonno (per cercare di finire tutto si sacrifica "l'inessenziale").
3) infine, io insegno tutto stando in piedi: sebbene cerchi di limitare i movimenti mentre parlo (un tizio belga venne a Berkeley a spiegarci che muoversi durante una presentazione e' informational noise), stare in piedi per tre ore stanca (pensate a quella sensazione nella gambe quando andate al museo).
In aggiunta, c'e' l'aspetto psicosomatico. Quando sono sotto stress, la fatica mentale diventa fatica fisica, e credo questo sia successo questa settimana.
Vi saluto con una foto: in California si scia vicino al Lake Tahoe, al confine con il Nevada (il lago dove Michael fa uccidere Fredo ne Il Padrino 2). Lo scorcio del lago mentre si scia e' fenomenale.
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