Ci svegliamo e partiamo subito. La prima tappa è attraversare di nuovo Zion, questa volta in macchina. C'è una bella strada panoramica che taglia il parco da sud a nord, se ho ben capito. Ci sono lavori ovunque---forse l'unico momento in cui maledico l'economic stimulus di Obama.
Arriviamo a Bryce. Ve lo dico subito: Bryce è la nota più alta di tutto il viaggio. A volte quando parli con gli Americani, ti dicono di essere stati in vacanza a Roma, Firenze, Venezia e Cinque Terre: la cosa è buffa, perché per me le Cinque Terre sono una sorta di classico underground, mentre per gli Americani sono completamente mainstream.
Ecco, Bryce dovrebbe essere così: apparentemente un classico underground, ma in realtà una delle destinazioni Top 5 per chiunque visiti gli USA.
Cosa c'è a Bryce? In pratica ci sono dei pinnacoli rocciosi (di almeno tre colori diversi) che si formano nel tempo, principalmente a causa dell'azione dell'acqua. Quando in inverno piove, l'acqua resta intrappolata nelle rocce. Durante la notte, a causa dell'enorme escursione termica, l'acqua si ghiaccia, pertanto aumentando di volume, e poco alla volta erode le rocce. O almeno questa è la versione "cartone animato" della faccenda, così come l'ho capita.
Ecco il risultato:
Potrei continuare, ancora con altre 100 foto dello stesso canyon, ma la sostanza è che Bryce ... dovete vederlo coi vostri occhi. Il sito era pieno---specie turisti europei, e ancor più particolarmente turisti Francesi. Sicuramente sarete al corrente dello stereotipo secondo cui i francesi non viaggiano (pensate, chessò a Roma, e riflettete per un secondo su quanti turisti Tedeschi, Est-europei, Americani, Inglesi, vi avete incontrato rispetto a quanti Francesi). Beh, a quanto pare viaggiano nel Southwest degli USA, perché i siti che abbiamo visitato pullulavano dei discendenti di Asterix.
Per concludere su Bryce: epocale. Vi assicuro che è uno spettacolo che non avete mai visto.
Partiamo nel tardo pomeriggio e continuiamo a navigare il confine fra Utah e Arizona, in direzione Est. Ceniamo a Kanab la "Hollywood dello Utah" (pare che molti film ad ambientazione desertica siano girati qui), e puntiamo verso Page, una città al Nord-Est dell'Arizona.
La strada fra Kanab e Page è fantastica: guidiamo di nuovo in una piana sterminata, circondata da imponenti formazioni rocciose. Nella distanza davanti a noi vediamo diversi temporali, con tanto di lampi. Finiti i temporali emergono due arcobaleni, uno verso destra e uno verso sinistra.
Arriviamo a Page verso le 9: poiché siamo all'estremità Ovest della fascia del fuso orario, qui fa buio molto più tardi. A Page c'è una diga che forma una sorta di lago artificiale (Glen Lake). Il canyon attorno a Glen Lake sembra anch'esso interessante, ma a questo punto non abbiamo tempo, e ci immettiamo sulla strada che taglia attraverso la terra dei Navajo. Pare che sia una strada panoramica, ma l'oscurità ci nega il panorama.
Ci fermiamo in una cittadina chiamata Kayenta, nel cuore della terra dei Navajo, con la speranza di vedere un po' delle loro terre all'indomani.
Tuesday, August 10, 2010
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
7 comments:
bellissimi gli ultimi 3 post, li ho visti solo ora
Belissimo Bryce. Confermo sui francesi, in spiacevoli grandi quantita' in quei luoghi (come in Sicilia: chissa' perche').
Dici anche la verita' sulle Cinque Terre. Che sembra che se non ci sei stato qui tu sia un mezzo mentecatto, mentre - dai miei ricordi toscani - ci s'andava davvero in pochi.
@esau' : grazie
@Tuscan foodie : ehehe, in una citta' che arrivera' "nel seguito" incontreremo anche Remy Deschamps. stay tuned.
Fabrizio, quei temporali con lampi e tuoni... i monsoni del sud-ovest USA. E il doppio arcobaleno? ne vediamo almeno uno (doppio) alla settimana...
Amo questa zona degli US, amo gli spazi aperti enormi e amo la mancanza del traffico... sono contenta che abbiano affascinato anche voi!!
Di sicuro un viaggio indimenticabile!!
moky: e' davvero una zona incredbile!
molto intiresno, grazie
Post a Comment