Come forse avrete capito, in questi giorni sono molto stressato. C'e' sempre una deadline da rispettare, e, quando non c'e', devo occuparmi delle cose che erano state messe da parte per concentrarsi sulla deadline.
In questa situazione ho maturato un nuovo tipo di incubo. Stanotte, per esempio, ho sognato di poter assistere, invisibile, al meeting del comitato che decidera' se otterro' una borsa di studio per cui ho fatto domanda. Non potevo interagire con il comitato, ma potevo ascoltare tutti i loro commenti sui vari progetti di ricerca. Ovviamente le persone discusse prima di me (completamente immaginarie) avevano progetti super-sexy. Quando arriva il turno di discutere del mio progetto uno dei professori si alza e comincia ad urlare che il mio progetto e' una perdita di tempo, e che non si puo' dare la borsa a uno che non sa scrivere un progetto senza strafalcioni e non riesce a comunicare l'importanza del proprio lavoro.
Ovviamente, una volta alzatomi sono andato a ricontrollare il progetto che ho inviato un mesetto fa: per fortuna non c'erano strafalcioni!!!! Ma, io dico, che perversione.
Thursday, February 28, 2008
Sunday, February 24, 2008
Fa Molto San Francisco (Bay).
Seguendo una catena blogghereccia provo a lanciarmi nella mia versione di "Fa Molto...(inserisci il luogo in cui abiti)...", che' mi serve qualcosa per distrarmi dal lavoro, e la partita della Juve m'ha solo fatto mangiare il fegato.
Ecco a voi fa molto SF Bay
1) Beh... forse la cosa che fa piu' San Francisco (anche se non tanto SF Bay) sono le 5000 calorie necessarie a fare alcuni isolati.
In cima a questa collina ci abitavo...
2) La gente che va in giro in infradito anche quando c'e' il nebbione--convinti di essersi portati dalla California del Sud anche i 30 gradi...questi fanno molto San Francisco (Bay) (nota:...io le infradito non le porto *mai*, neanche coi 30 gradi).
3) Il nebbione mattutino, specie d'estate.
4) I software engineers ovunque. Ma ovunque ovunque. Nella Mission basta chiedere ai tipi trendy che lavorano nei coffeeshops cosa facessero prima di trovare un'occupazione rilassante...
5) I gadget tecnologici usati come fashion statement (vedi l'iPod nel 2004 o l'iPhone quest'anno...). Fa molto San Francisco (Bay).
6) "Sunset Boulevard" e "Ocean Beach" non sono i nomi di una zona glamorous, ma di un pacifico sobborgo in cui le case sono tutte uguali,
e di una spiaggia in cui si trova questo cartello:
In genere, SF e' una citta' sul mare, ma e' difficile descriverla come una citta' di mare.
7) Fa molto San Francisco che a volte fai la fatica di salire su una collina, e vieni ricompensato da un panorama mozzafiato.
8) Non potevano mancare, ma fanno molto san francisco, i pantaloni di pelle con due gran buchi in corrispondenza delle natiche, e in generale l'atmosfera da moderno Satyricon della Folsom Street Fair.
La Folsom Street Fair e' una sorta di mega-evento gay/S&M in pieno giorno.
Ecco a voi fa molto SF Bay
1) Beh... forse la cosa che fa piu' San Francisco (anche se non tanto SF Bay) sono le 5000 calorie necessarie a fare alcuni isolati.
In cima a questa collina ci abitavo...
2) La gente che va in giro in infradito anche quando c'e' il nebbione--convinti di essersi portati dalla California del Sud anche i 30 gradi...questi fanno molto San Francisco (Bay) (nota:...io le infradito non le porto *mai*, neanche coi 30 gradi).
3) Il nebbione mattutino, specie d'estate.
4) I software engineers ovunque. Ma ovunque ovunque. Nella Mission basta chiedere ai tipi trendy che lavorano nei coffeeshops cosa facessero prima di trovare un'occupazione rilassante...
5) I gadget tecnologici usati come fashion statement (vedi l'iPod nel 2004 o l'iPhone quest'anno...). Fa molto San Francisco (Bay).
6) "Sunset Boulevard" e "Ocean Beach" non sono i nomi di una zona glamorous, ma di un pacifico sobborgo in cui le case sono tutte uguali,
e di una spiaggia in cui si trova questo cartello:
In genere, SF e' una citta' sul mare, ma e' difficile descriverla come una citta' di mare.
7) Fa molto San Francisco che a volte fai la fatica di salire su una collina, e vieni ricompensato da un panorama mozzafiato.
8) Non potevano mancare, ma fanno molto san francisco, i pantaloni di pelle con due gran buchi in corrispondenza delle natiche, e in generale l'atmosfera da moderno Satyricon della Folsom Street Fair.
La Folsom Street Fair e' una sorta di mega-evento gay/S&M in pieno giorno.
Monday, February 18, 2008
La terra divisa.
Non ho visto abbastanza da poter commentare sul resto, ma la parte di America in cui vivo non sembra razzista--almeno a prima vista. Le scene da autobus che si vedono in Italia sono inimmaginabili qui. Inoltre, io non so se ci siano discriminazioni negli strati piu' alti della societa', ma certamente a livello di middle class, ogni episodio di discriminazione e' causato da mancanze degli individui, non da tratti strutturali della societa'.
Sebbene non ci sia un certo tipo di pregiudizio c'e' una certa divisione. E questa un po' mi disturba.
Questa e' la Black Oakland: le zone rosse rappresentano le zone con piu' popolazione african-american (La mappa e' tratta da questo sito che contiene i dati per altre categorie etniche.)
e questa e' la White Oakland.
Non serve un'analisi statistica troppo sottile per rendersi conto che, pregiudizio o no, c'e' una sorta di segregazione residenziale (nota: il puzzle non e' completo con queste due immagini: il sito che ho linkato identifica chiaramente anche la zona asiatica a la zona latina). Francamente, vista cosi', non si capisce bene da dove venga il "melting" in melting pot. Sono sicuro che c'e' una letteratura sterminata (accademica e non) sulle cause di questa situazione, e non ho troppa voglia di speculare in merito.
Oltre alla segregazione residenziale (e forse l'avevate gia' capito guardando i Simpson (a meno che non siate anche voi negli USA :) )) c'e' anche una sorta segregazione occupazionale. Qua non ho dati statistici sostanziali, ma sarei davvero sorpreso se non saltasse fuori che la maggior parte dei cuochi (nei ristoranti non-asiatici di livello medio basso...inclusi molti ristoranti italiani) sono latino-americani, la maggior parte degli autisti (autobus, taxi) neri, e la maggior parte di tintorie, sarti etc. asiatici.
In America assumere personale basandosi su elementi razziali (o persino di sesso o eta') e' proibito dalla legge. Probabilmente, alla fine questi elementi finiscono per influire ugualmente, ma questo non spiega la segregazione occupazionale. Molte delle tintorie asiatiche sono piccoli business, e sono possedute dalla famiglia che vi lavora. Ma perche' non si trovano altrettante tintorie latino-americane? Ma perche' un ristorante italiano dovrebbe preferire un cuoco messicano a uno etiope o cinese?
Questa divisione occupazionale e' un fenomeno davvero bizarro. Io una mezza congettura su come spiegarla ce l'ho, ma non so se v'interessa...
Questa e' la Black Oakland: le zone rosse rappresentano le zone con piu' popolazione african-american (La mappa e' tratta da questo sito che contiene i dati per altre categorie etniche.)
e questa e' la White Oakland.
Non serve un'analisi statistica troppo sottile per rendersi conto che, pregiudizio o no, c'e' una sorta di segregazione residenziale (nota: il puzzle non e' completo con queste due immagini: il sito che ho linkato identifica chiaramente anche la zona asiatica a la zona latina). Francamente, vista cosi', non si capisce bene da dove venga il "melting" in melting pot. Sono sicuro che c'e' una letteratura sterminata (accademica e non) sulle cause di questa situazione, e non ho troppa voglia di speculare in merito.
Oltre alla segregazione residenziale (e forse l'avevate gia' capito guardando i Simpson (a meno che non siate anche voi negli USA :) )) c'e' anche una sorta segregazione occupazionale. Qua non ho dati statistici sostanziali, ma sarei davvero sorpreso se non saltasse fuori che la maggior parte dei cuochi (nei ristoranti non-asiatici di livello medio basso...inclusi molti ristoranti italiani) sono latino-americani, la maggior parte degli autisti (autobus, taxi) neri, e la maggior parte di tintorie, sarti etc. asiatici.
In America assumere personale basandosi su elementi razziali (o persino di sesso o eta') e' proibito dalla legge. Probabilmente, alla fine questi elementi finiscono per influire ugualmente, ma questo non spiega la segregazione occupazionale. Molte delle tintorie asiatiche sono piccoli business, e sono possedute dalla famiglia che vi lavora. Ma perche' non si trovano altrettante tintorie latino-americane? Ma perche' un ristorante italiano dovrebbe preferire un cuoco messicano a uno etiope o cinese?
Questa divisione occupazionale e' un fenomeno davvero bizarro. Io una mezza congettura su come spiegarla ce l'ho, ma non so se v'interessa...
Monday, February 11, 2008
Ma un altro po' di autocelebrazione, no?
eddai, che poi vi racconto una storia imbarazzante.
prima la celebrazione, il mio articolo con Marc e Josh, two years in the making, e' finalmente arrivato a destinazione.
http://www.springerlink.com/content/p601360533233224/
Probabilmente non potete vederlo, oppure, se potete, i ferocissimi capitalisti olandesi chiederanno uno sproposito---quando lo stesso paper si trova gratuitamente su altri siti (qin versione non ufficiale). E anche se lo trovaste su questi altri siti il paper e' troppo tecnico e vi stufereste subito. Ma e' la mia prima pubblicazione seria. E siccome di pubblicazioni non serie (tipo spezzettare la tesi di laurea e pubblicarla nel giornalino di quartiere) mi son sempre rifiutato di farne e' un traguardo importante.
Ok. Ora la storia imbarazzante. Io Febbraio nella Bay Area lo adoro (se non fosse per i compleanni di mezza famiglia...). Da una settimana qua si va in giro a maniche corte. E non so perche' ci tocca questa benedizione, ma e' sempre cosi': pioggia a gennaio, solleone a Febbraio, e pioggia miserabile a Marzo. Comunque, approfittando della temperatura e dell'assenza di pioggia, io e Angeline abbiamo ricominciato a correre attorno al grazioso laghetto che vedete in una delle foto qui accanto. Immaginateci impegnati, oltre che nella corsa, in una conversazione interessante (di cui vi risparmio i dettagli, nell'interesse della "brevita' "). Come al solito, ma compatibilmente con il movimento di corsa, io mi sbraccio per articolare la mia posizione. Purtroppo, in questo modo, l'iPod mi sfugge di mano (forse ricorderete che lo uso come contapassi...). Non essendomi possibile afferarlo per le cuffie, il grazioso oggettino cade direttamente nel lago.
Per un momento contemplo l'ipotesi di non provare neanche a recuperarlo. Sebbene sia a mezzo metro sott'acqua e io possa vederlo chiaramente, l'idea di mettere piedi e mani nell'acqua semi-stagnante di Lake Merritt non pare troppo attraente. In piu' al 99% l'apparecchio e' finito. Poi mi giro verso Angeline e mi rendo conto che lei ha capito la mia intenzione ( o almeno l'assenza della mia intenzione), e sta contemplando se entrare lei nell'acqua. A questo punto un rigurgito di moralita' mi spinge ad entrare io stesso nel lago. I-pod recuperato. Ma, come previsto, e' talmente impazzito che mi dava questo messaggio:
Firewire connections are not supported by iPod Nano.
"No shit!" mi viene da pensare--l'iPod nano non ha neanche una presa adatta ad inserire un cavo firewire... Ho consultato la letteratura online su iPod affogati, e apparentemente, molti hanno visto il loro Nano resuscitare dopo cicli in lavatrice, ma temo che il mio sia ufficialmente kaputt.
prima la celebrazione, il mio articolo con Marc e Josh, two years in the making, e' finalmente arrivato a destinazione.
http://www.springerlink.com
Probabilmente non potete vederlo, oppure, se potete, i ferocissimi capitalisti olandesi chiederanno uno sproposito---quando lo stesso paper si trova gratuitamente su altri siti (qin versione non ufficiale). E anche se lo trovaste su questi altri siti il paper e' troppo tecnico e vi stufereste subito. Ma e' la mia prima pubblicazione seria. E siccome di pubblicazioni non serie (tipo spezzettare la tesi di laurea e pubblicarla nel giornalino di quartiere) mi son sempre rifiutato di farne e' un traguardo importante.
Ok. Ora la storia imbarazzante. Io Febbraio nella Bay Area lo adoro (se non fosse per i compleanni di mezza famiglia...). Da una settimana qua si va in giro a maniche corte. E non so perche' ci tocca questa benedizione, ma e' sempre cosi': pioggia a gennaio, solleone a Febbraio, e pioggia miserabile a Marzo. Comunque, approfittando della temperatura e dell'assenza di pioggia, io e Angeline abbiamo ricominciato a correre attorno al grazioso laghetto che vedete in una delle foto qui accanto. Immaginateci impegnati, oltre che nella corsa, in una conversazione interessante (di cui vi risparmio i dettagli, nell'interesse della "brevita' "). Come al solito, ma compatibilmente con il movimento di corsa, io mi sbraccio per articolare la mia posizione. Purtroppo, in questo modo, l'iPod mi sfugge di mano (forse ricorderete che lo uso come contapassi...). Non essendomi possibile afferarlo per le cuffie, il grazioso oggettino cade direttamente nel lago.
Per un momento contemplo l'ipotesi di non provare neanche a recuperarlo. Sebbene sia a mezzo metro sott'acqua e io possa vederlo chiaramente, l'idea di mettere piedi e mani nell'acqua semi-stagnante di Lake Merritt non pare troppo attraente. In piu' al 99% l'apparecchio e' finito. Poi mi giro verso Angeline e mi rendo conto che lei ha capito la mia intenzione ( o almeno l'assenza della mia intenzione), e sta contemplando se entrare lei nell'acqua. A questo punto un rigurgito di moralita' mi spinge ad entrare io stesso nel lago. I-pod recuperato. Ma, come previsto, e' talmente impazzito che mi dava questo messaggio:
Firewire connections are not supported by iPod Nano.
"No shit!" mi viene da pensare--l'iPod nano non ha neanche una presa adatta ad inserire un cavo firewire... Ho consultato la letteratura online su iPod affogati, e apparentemente, molti hanno visto il loro Nano resuscitare dopo cicli in lavatrice, ma temo che il mio sia ufficialmente kaputt.
Saturday, February 09, 2008
Up and Down in the Stream of Time
E' in arrivo un post piu' descrittivo, ma nel frattempo volevo condividere un paio di scopert(in)e linguistiche.
Ho scoperto (dal mio advisor, no less) che Eminem si legge M&M (come i cioccolatini), e vuole essere un'abbreviazione del suo nome (Marshall Mathers).
E mi sono ricordato di una scoperta un po' meno recente: supponiamo che io abbia un appuntamento alle 5 e sia costretto a spostarlo alle 6.
In inglese si dice:
"I had to push the appointment back to 6"
Io, fino a quando non mi addestrero' in modo corretto, diro' sempre
"I had to push the appointment forward to 6"
Su questo punto, mi spiace per la lingua Inglese, penso proprio di avere ragione io. Sarei disposto a concedere il pareggio, se in Inglese non avessero la metafora della freccia del tempo. Ma ce l'hanno. E la freccia del tempo punta verso il futuro e quando c'e' una freccia, se seguo la sua direzione, vado avanti. Quindi mi spiace ma continuero' a preferire la mia versione alla loro anche se nessuno mi capisce.
Infine, una notizia mediatica: sono stato invitato a parlare alla "College Radio" KALX 90.7
(o meglio, credo sia per KALX, essendo la radio studentesca di Berkeley), in uno show in cui i dottorandi presentano il loro lavoro (hmmm... ).
Ho scoperto (dal mio advisor, no less) che Eminem si legge M&M (come i cioccolatini), e vuole essere un'abbreviazione del suo nome (Marshall Mathers).
E mi sono ricordato di una scoperta un po' meno recente: supponiamo che io abbia un appuntamento alle 5 e sia costretto a spostarlo alle 6.
In inglese si dice:
"I had to push the appointment back to 6"
Io, fino a quando non mi addestrero' in modo corretto, diro' sempre
"I had to push the appointment forward to 6"
Su questo punto, mi spiace per la lingua Inglese, penso proprio di avere ragione io. Sarei disposto a concedere il pareggio, se in Inglese non avessero la metafora della freccia del tempo. Ma ce l'hanno. E la freccia del tempo punta verso il futuro e quando c'e' una freccia, se seguo la sua direzione, vado avanti. Quindi mi spiace ma continuero' a preferire la mia versione alla loro anche se nessuno mi capisce.
Infine, una notizia mediatica: sono stato invitato a parlare alla "College Radio" KALX 90.7
(o meglio, credo sia per KALX, essendo la radio studentesca di Berkeley), in uno show in cui i dottorandi presentano il loro lavoro (hmmm... ).
Tuesday, February 05, 2008
Superbowl, USSR e Supertuesday
E' un po' che non succede nulla--almeno fino a fine Febbraio mi tocca lavoro senza pause.
Nel frattempo, allo yankee medio viene somministrata una buona dose di esagerazione.
Il Superbowl, come alcuni di voi sanno, e' appena passato. Io non seguo il football e non tifavo per nessuno, ma ho guardato ugualmente la partita.
Una nota a margine: un anno fa, il famoso intrattenimento musicale durante l'intervallo fu Prince, che cerco' di provocare con moderazione: a sufficienza perche' si parlasse di lui per qualche giorno, ma non abbastanza perche' la sua reputazione (?) ne venisse danneggiata (come e' accaduto a Janet Jackson).
Quest'anno, la NFL e' andata sul sicuro e ha scelto Tom Petty & the Heartbreakers, che invece ha cercato di provocarci un attacco di narcolessia. Ora, sicuramente offendero' qualcuno (e mi scuso in anticipo), ma non riesco a trattenermi.
Sarebbe limitante criticare il Tom Petty attuale, perche' e' un dinosauro.
Quello che non capisco e' come sia riuscito a piacere dieci, o vent'anni fa. Il suo e' un rocchettino cosi' generico che sembra fatto apposta per le pubblicita' della Budweiser (se solo non ci fosse gia' la canzoncina "This is buuuudweiser, this is buuuuudweiser, this is beer").
Vabbe'. Sabato abbiamo visitato i nostri amici Armeni, che ci hanno fatto vedere un classico del cinema Sovietico... no, non la Corazzata Potemkin (anche se ne possiedono il DVD)...il film si chiama, suppergiu', "l'Ironia del Destino" ed e' una graziosa-seppur smielata e interminabile--commedia romantica, con un fondo appena accennato di satira politica.
Domani e' il famoso Supertuesday (avranno luogo le elezioni primarie in una ventina di stati). Angeline ha gia' votato (via posta).
Incidentalmente... ma chi l'avrebbe mai detto che saremmo stati costretti a votare per le Politiche Italiane prima delle presidenziali negli USA? Che scandalo...
Nel frattempo, allo yankee medio viene somministrata una buona dose di esagerazione.
Il Superbowl, come alcuni di voi sanno, e' appena passato. Io non seguo il football e non tifavo per nessuno, ma ho guardato ugualmente la partita.
Una nota a margine: un anno fa, il famoso intrattenimento musicale durante l'intervallo fu Prince, che cerco' di provocare con moderazione: a sufficienza perche' si parlasse di lui per qualche giorno, ma non abbastanza perche' la sua reputazione (?) ne venisse danneggiata (come e' accaduto a Janet Jackson).
Quest'anno, la NFL e' andata sul sicuro e ha scelto Tom Petty & the Heartbreakers, che invece ha cercato di provocarci un attacco di narcolessia. Ora, sicuramente offendero' qualcuno (e mi scuso in anticipo), ma non riesco a trattenermi.
Sarebbe limitante criticare il Tom Petty attuale, perche' e' un dinosauro.
Quello che non capisco e' come sia riuscito a piacere dieci, o vent'anni fa. Il suo e' un rocchettino cosi' generico che sembra fatto apposta per le pubblicita' della Budweiser (se solo non ci fosse gia' la canzoncina "This is buuuudweiser, this is buuuuudweiser, this is beer").
Vabbe'. Sabato abbiamo visitato i nostri amici Armeni, che ci hanno fatto vedere un classico del cinema Sovietico... no, non la Corazzata Potemkin (anche se ne possiedono il DVD)...il film si chiama, suppergiu', "l'Ironia del Destino" ed e' una graziosa-seppur smielata e interminabile--commedia romantica, con un fondo appena accennato di satira politica.
Domani e' il famoso Supertuesday (avranno luogo le elezioni primarie in una ventina di stati). Angeline ha gia' votato (via posta).
Incidentalmente... ma chi l'avrebbe mai detto che saremmo stati costretti a votare per le Politiche Italiane prima delle presidenziali negli USA? Che scandalo...
Subscribe to:
Posts (Atom)