Il primo impatto di Parigi circa dieci anni fa era questo:
"Parlano un'altra lingua, hanno tipi di monumenti completamente diversi da quelli che abbiamo a Roma, vendono baguettes come se piovesse, ma zero rosette, e in generale hanno cibi esotici, tifano per squadre che non conosco, e mettono sulle copertine dei giornali scandalistici gente che non conosco. Tutto e' diverso quassu'."
Oggi, appena arrivato in citta', mi sono diretto verso la conferenza cui partecipero', che e' alla Ecole Normale Superieure. Ho dovuto fare un tratto a piedi, e poi un'altra camminata di una ventina di minuti per arrivare al mio albergo.
Questa e' una verbalizzazione della sensazione che ho provato:
"La lingua, quasi quasi, la capisco; inoltre, la accompagnano con gesti per lo piu' familiari. Hanno edicole, pasticcerie, caffe', macchine utilitarie, piazze, piazzette e panifici, il bagno dell'universita' non e' in buone condizioni, ed e' pieno di poster della nazionale. Sembra di essere tornato in Italia."
Friday, May 02, 2008
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11 comments:
ben arrivato nel giusto fuso orario! mandami una mail domani, aggiornami sui tuoi programmi post conference, e ti vengo a recuperare quelque part.
sorrisi!
f.
nina
mentre leggevo pensavo "sarà l' effetto america..." e infatti alla fine...bentornato in europa!
La domanda è:
credi che questa impressione sia dovuta al fatto che sei abituato a vivere in America e quindi ora percepisci l'Europa come entità unica piuttosto che un insieme molto vario, oppure sono solo cambiati, o meglio, cresciuti gli occhi che osservano Parigi?
Come procede la conferenza?
certo che, pur essendo SanFran la citta' americana piu' europea che io abbia mia visitato, la differenza e' abissale... saranno anche gli spazi, ma quando torno in Italia, avverti la differenza persino nell'aria, negli sguardi delle persone... difficile da spiegare...
moky: sicuro. e sono quasi certamente convinto che tu abbia ragione che la differenza cruciale e' l'ampiezza degli spazi.
Ciao, mi chiamo Carlo e voglio dirti che ho inserito sul blog http://italianiallestero.spazioblog.it/ un post e un link al tuo blog, mi piacerebbe che anche tu inserissi un link al mio blog.
Grazie.
E` sicuramente l'"effetto America"; io quando atterro in un qualsiasi aeroporto europeo, mi sento subito a casa!!!
carlo: benvenuto e grazie! ricambio il link non appena mi trovo in una situazione internet piu' stabile.
francesca: penso proprio di si' :)
E' vero, è incredibile come il vivere in un altro continente porti a considerare l'Europa come un'unità piuttosto che come un insieme di paesi diversi. Io ora mi sento a casa perfino quando vado in Germania, dove parlano una lingua totalmente incomprensibile. Ma anche solo camminare per una stradina acciottolata dà un senso di familiarità...
Non vedo l'ora che descriva la tua sosta a Londra e le tue impressioni.
Scrivi presto.
Che buone le baguettes....e il pate' de fois gras.
L'Europa e' sempre l'europa, il fascino e' immenso, la storia trasuda da tutto.
Il Nuovo Mondo invece....
Koala: a me piace anche il nuovo mondo, te la dico tutta...ne parlavo proprio a Londra con mia mamma. Ci metti in una citta' piacevole, dovunque essa sia, e non la smettiamo mai di restare a bocca aperta.
Aelys: completamente completamente d'accordo. :)
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