Monday, June 16, 2008

La "sicurezza"

Pochi giorni in Italia, e ho capito rapidamente che c'e' una nuova parola chiave nelle bocche automatizzate dei politici: "sicurezza". Se il pubblico crede davvero alle farneticazioni dei politici (e non sono sicuro) siamo in piena allucinazione collettiva. Secondo le statistiche "qui su internet" il crimine e' in diminuzione rispetto agli anni '90; ovviamente, solo sulla base delle statistiche un "problema sicurezza" puo' essere motivato.

Il mio stupore e l'irritazione nei confronti di questa demagogia della sicurezza, per inciso, non e' pregiudiziale: vi confesso che per me l'ordine pubblico e la pulizia sono tanto importanti quanto per gli elettori della destra. Ed e' certamente compito del governo manternerli (anche se la lotta per il raggiungimento di questi obiettivi viene spesso confusa con l'ostilita' verso i clandestini).

Quello che non e' compito del governo e' invece prendere provvedimenti confusi e ignorare diritti a destra e a manca. Prendetelo con le molle, perche' l'ho sentito oggi al TG, ma sembra essere parte del pacchetto sicurezza una misura per impedire ai clandestini di prendere casa con pene severissime per chi da' casa in affitto a chi e' in Italia clandestinamente.

Questo e' un enorme passo indietro, persino rispetto a un paese come gli USA che coi clandestini certo non ci va leggero. Negli USA, almeno finche' dura, hanno capito che e' un errore trasferire la responsabilita' del controllo dei clandestini ai singoli soggetti. Quindi, per esempio, l'educazione pubblica (con tutti i suoi problemi) e' aperta a tutti, inclusi i clandestini.

Il punto e' che non spetta alla scuola controllare chi e' clandestino e chi no, cosi' come non spetta a chi affitta casa controllare. Fra l'altro, trasferire la responsabilita' in questo modo apre le porte a tutta una serie di potenziali illegalita'.

In secondo luogo, e' virtualmente impossibile distinguere fra un immigrato illegale, da chi e' figlio di immigrati illegali ma nato negli USA senza essere documentato (e quindi cittadino americano, non credo lo stesso sia vero in Italia). Il trasferimento di responsabilita' costringerebbe la scuola (o il "proprietario" della casa da affittare) a cercare di stabilire fatti che non e' nel loro potere stabilire.

Tutto questo senza neanche entrare in temi come se o meno sia un diritto di un clandestino quello di avere un'educazione nel paese d'immigrazione.

3 comments:

dancin' fool said...

io penso che questa demagogia e atmosfera da "caccia alle streghe" sia molto pericolosa e non faccia che aumentare un clima di diffidenza e violenza che già si respira, oltre al fatto che probabilmente sono modi per attirare l'attenzione della gente su un qualcosa per far sì che non veda altro (ossia che questi politici, cmq, non fanno altro che portare acqua al loro mulino)
io faccio molta fatica a seguire i tg, ormai (proprio per lo "stile" che hanno di presentare le notizie, oltre al fatto che ormai queste riguardano solo la cronaca)

Moky in AZ said...

Io butto qui "la mia", che probabilmente e' solo basata su impressioni, magari pure sbagliate, ma secondo meml'immigrazione clandestina in Italia e in America mi sembrano diverse da un punto di vista di scopi, cioe' cio' che rende l'Italia "attraente" per gli immigranti clandestini e' diverso da cio' che rende l'America appetibile. Mi spiego (ci provo almeno...): credo che moltissimi degli illegals che entrsno negli US lo fanno davvero perche' nella propria patria non hanno nessuna possibilita' di migliorare la situazione (brutta, bruttissima o disperata) in cui vivono, e pur non trovando una calda accoglienza, trovano da lavorare (crop-picking, bussing, etc), cercano se non di integrarsi, magari di offrire ai propri figli un futuro. Di qui la possibilita' di avere un'educazione etc. Immigrati cosi' ce ne sono anche in Italia, credo, ma molti dei clandestii arrivano nel nostro paese forse perche' hanno scoperto che gli Italiani, anche se non li accolgono a braccia aperte, per la loro natura qualunquista hanno una capacita' di "tolleranza" al crimine superiore a molti altri popoli...
gli italiani frequentemente sono piu' disponibili a "chiudere un occhio" di fronte a vari crimini, purche' non vengano toccati direttamente (una sorte di "mors tua, vita mea"). Anche per questo che in Italia arrivano non solo clandestini con la volonta' di uscire da situazioni senza speranza, ma anche la feccia alla ricerca di un paese dove il criminale spesso sopravvive facilmente.
Mi sa' che non mi sono speigata bene, right professor???

Fabrizio Cariani said...

dancin' : sono d'accordo, specie sul punto dei TG.

moky : non so, come ho scritto l'unica cosa che mi convince di tesi cosi' generali sono statistiche elaborate in modo rispettabile---il che ovviamente e' molto difficile nel caso dei clandestini (proprio perche' dopotutto sono ... clandestini!).

forse in certe parti d'Italia c'e' piu' microcriminalita' che negli USA (ma anche su questo non sono 100% sicuro). ma di certo quanto a crimini di media taglia ve ne sono molti di piu' negli USA.