Saturday, December 26, 2009

I cuochi

Un altro giorno, un'altra nevicata. Angeline notava che il compito delle macchine spazzaneve sembra molto limitato. Prendono la neve nel punto X e la spostano nel punto Y. Nel punto Y arriva un altro spazzaneve che la sposta nel punto Z. Non so bene come facciano ad essere efficaci, ma in qualche modo lo sono. Ieri addirittura per la "nevicata di Natale", mancavano gli spazzaneve e gli spargi-sale, quindi camminare era davvero un casino (noi abbiamo risolto restando a casa).

Angeline ed io abbiamo fatto il secondo (e speriamo ultimo!) natale consecutivo senza amici e famiglia. Il risvolto positivo e' che si cerca di renderlo una giornata interessante, dedicandosi ad attivita' creative. Nel nostro caso, abbiamo lanciato una mini-competizione culinaria la sera del 24 (ma abbiamo gustato per vari giorni a seguire).

Io mi sono lanciato in una versione fighetta degli spaghetti allo scoglio. Aragosta al posto dei gamberi e sugo al pomodoro con un'anticchia di zafferano.

L'immagine non rende bene le proporzioni: quello non e' un piatto normale, ma un grosso contenitore

Angeline si e' lanciata su un complicatissimo raviolo (pasta fatta in casa, ripieno di salsiccia patate, spezie e verdure).



Diciamo che io ho vinto quanto a presentazione, ma entrambi i piatti erano buonissimi.

Giusto per compiere l'opera, Angeline ha cucinato dei biscottini con la marmellata che ci hanno tenuto compagnia fino a quando, stamattina, non ne ho mangiato l'ultimo: :)



Questo era il tavolo post-cena (alcuni dei ravioli sono rimasti per il giorno seguente!)

Non prendetevela con me, se ancora uso le sedie da ufficio per cenare: questo semestre non ho avuto ospiti ed ho preferito concentrarmi su altre spese!

Monday, December 14, 2009

Only in San Francisco

Questa e' una notizia vecchia di quasi tre anni, ma siccome leggo i giornali in modo super-random mi e' arrivata solo tramite conversazioni ai party.

C'e' una specie di castello a San Francisco. Si trova nella terra di nessuno che e' fra Mission (il quartiere latino e degli "hipsters"), la zona piu' tetra di SoMa e le parte inferiore di Potrero Hill (ex zona povera--trasformata in zona per meta' residenziale/fighetta quando hanno scoperto che, da un lato della collina, c'e' una vista fantastica su downtown).

Questo castello e' il classico edificio che non c'entra niente con il resto della citta': ogni volta che ci passavo davanti mi chiedevo cosa fosse.



A quanto pare, un tempo era l'armeria cittadina. E' rimasta inutilizzata per qualche decennio, fino a quando nel 2007 un portale specializzato in film porno non l'ha comprata per farne una sorta di location dungeon-style per film a tema sado-maso.

A quanto pare, la citta' ora pullula di attori/attrici che girano film nel Porn Castle/Porn Palace.

Oh what a world...

Saturday, December 05, 2009

Il dilemma cappello

L'altro ieri, ad Evanston, camminavo davanti al Burger King per andare in dipartimento. Qualcuno aveva fatto cadere tre cubetti di ghiaccio per terra, e, nonostante il responsabile non fosse in vista, i cubetti mantenevano ancora la loro forma e spigolosita'.

In breve: s'e' fatto freddo.

Non freddissimo, ancora, ma freddo. In verita', non mi lamento affatto. Molti dei vestiti che ho comprato per prepararmi all'Inverno, sono sufficientemente caldi e passeggiare al freddo (quando siete ben coperti e non c'e' troppo vento) e' piacevole.

C'e' pero' un problema. Io ho una testa di dimensioni sproporzionate. Non patologicamente sproporzionate, ma visibilmente grande...

[Dimostrazione 1: Il mio professore di tecnica alle medie mi chiamava "capoccio'"]
[[Dimostrazione 2: queste foto, tratte dalla mia ultima presentazione qui a Northwestern: vederle, ha messo in primo piano l'urgenza di un taglio di capelli, che nel frattempo e' avvenuto]]

Il risultato e' che la maggior parte dei cappelli fanno proprio schifo in testa a me. O almeno, la maggior parte dei cappelli che 'mi entrano' mi danno un aspetto indecoroso. Questo e' particolarmente vero nel caso dei berrettini di lana che sono cosi' indispensabili in questa stagione.

La cosa e' imbarazzante specie nel confronto con Angeline: mettetele un cappello in testa e improvvisamente la sua testa acquista una prospettiva e uno stile particolari.

Ad ogni modo, ieri ho fatto il grande salto, ho trovato un berretto di lana che non fa completamente schifo (in testa a me).

P.S. Evidenza Fotografica. Che ne dite? (Non distruggetemi, che' altrimenti mi deprimo)



Thursday, November 26, 2009

Closure

Sono tornato da Angeline per il giorno del ringraziamento. Queste visite mi stanno aiutando a completare la mia transizione da cittadino della Bay Area a qualcos'altro.

In realta', sospetto che la transizione sia ad uno stadio molto piu' avanzato di quanto non credessi. Ho passato sette anni, per lo piu' fantastici, nella Bay Area ma, forse proprio per questo, mi sento pronto al cambiamento di scenario (che comunque e' gia' ben avviato).

Non so sia un effetto speciale che l'America ha su di me, oppure se, una volta che cominci a muoverti, diventi piu' irrequieto e vuoi sperimentare cose nuove. Non ho mai avuto questa sensazione a Roma: andai all'universita' a Bologna, ma non ero stanco di essere a Roma.

________________________

Ieri siamo andati a correre sulle colline di Berkeley. E' sempre la solita scena, con Angeline che pesa la meta' di me che va su come un grillo e io che arranco :)
[mentre in pianura sono di nuovo estremamente competitivo] A un certo punto mi sono reso conto che stavamo per passare davanti al campo dove mi sono fatto male al ginocchio. Ci ho portato Angeline ed a quattordici mesi di distanza ho trovato la dannatissima buca :)

Friday, November 20, 2009

Universita' della California

Leggo, prima tramite le status updates di gmail e poi sul giornale, che un gruppo di studenti ha occupato Wheeler Hall.



Questo e' l'ultimo sviluppo di una storia complicatissima che ha le sue cause immediate ieri, e le sue radici profonde nel 1933.

Ieri: gli UC regents, i "capi" dell'istiutizione hanno approvato un aumento delle tasse universitarie a $10000 per semestre per far fronte alla crisi del budget.

Questo e' l'ultimo (per ora) di una serie colpi all'immagine che l'Universita' della California rappresentava. L'immagine era quella di un'universita' pubblica allo stesso tempo in grado di:
- attrarre alcuni dei migliori ricercatori del mondo, spesso offrendo loro meno soldi di quanti non ne avrebbero ricevuti in universita' private equivalenti (ho sentito storie di gente che a rinunciato ad aumenti del 50% pur di restare: e non sono favole, gli stipendi di UC sono pubblicati online ogni anno).

- fungere da autentico strumento di mobilita' sociale.

Tutto questo ad un unico compromesso: i campus delle UC dovevano accettare un numero leggermente piu' alto di studenti rispetto alle universita' private con cui erano in competizione.

Io non sono sicuro se o meno sia possibile fare qualcosa per salvare questo modello: quelli che protestano (alcuni dei quali miei amici) sostengono essenzialmente che i regents lo stanno abbandonando troppo presto. I regents sostengono che alla luce della situazione economica non c'e' soluzione alternativa.

Da quello che capisco la questione e' tecnica, non ideologica. E non voglio entrarci per il momento.

E qui arriviamo al 1933. Nel 1933 la California aggiunge alla costituzione un nuovo requisito sul quorum richiesto per l'approvazione del budget. Da li' in poi, per approvare il budget il parlamento della california avra' bisogno di una maggioranza di 2/3.

Risultato: data l'ostilita' aprioristica dei repubblicani ad aumentare le tasse e' diventato impossibile aumentare le tasse in situazioni di emergenza [persino limitatamente ad azioni specifiche].

E questo ci porta ai giorni nostri. La scorsa primavera (o forse inizio estate), in colpevole ritardo, il parlamento Californiano ha approvato un budget che effettivamente distrugge l'Universita' della California. La ragione ovviamente e' che i Repubblicani hanno fatto resistenza ad oltranza contro qualsiasi aumento delle tasse.

Il mio messaggio nella bottiglia ai Repubblicani-tutti (dalla Housewife of Orange County ai membri della legislatura Californiana) e' di nuovo questo: aumentare o no le tasse e' una questione tecnica, non idologica.

Non tutto cio' che e' pubblico e' pensato per rubare i vostri soldi.

__________________________

Un link alla discussione nel NYT.

Monday, November 09, 2009

20

Non abitando su Marte, avrete sentito che oggi ricorre il ventennale della caduta del muro di Berlino. Per qualche ragione, e' un episodio che ricordo con estrema precisione.

Facevo la quinta elementare, e non e' che capissi granche' del significato dell'evento (dopotutto il programma di storia non sarebbe arrivato alla seconda guerra mondiale fino alla fine di quell'anno!).

Ricordo che il TG1 cominciava sempre con un segmento sulla guerra fredda, con un inviato a Washington e un inviato a Mosca (Demetrio..., Demetrio... come si chiamava???).

E ricordo che nel mio mondo iper-semplificato di ragazzino alla divisione delle due germanie (del muro o non avevo sentito parlare, oppure me l'ero dimenticato) erano associati questi due pensieri:

i) e' assurdo
ii) per fortuna sono divisi, altrimenti chissa' quante medaglie vincono alle Olimpiadi.

Ricordo che mia madre mi fece sedere davanti alla televisione (nella stessa casa in cui i miei vivono ancora adesso) e mi disse qualcosa come: "guarda, che' e' importante e un giorno lo studieranno a scuola." A me sembrava solo un gran casino, e quindi lei dovette spiegarmi a grandi linee l'impatto politico e simbolico.

Poche settimane dopo (il giorno di Natale) ci fu l'esecuzione di Ceaucescu in Romania. E ricordo che, a cosi' poca distanza, avevo completamente acquisito tutte le nozioni pertinenti.

Saturday, November 07, 2009

A tale of two cities...

Ho lasciato Chicago in queste condizioni. Mattina fresca e chiarissima. Dato che Chicago ha il lago ad Est, il sole emerge dalla massa acquifera e si riflette sulla skyline di Lakeshore avenue:




Per trovare San Francisco (dove a quanto pare nelle ultime settimane aveva fatto un caldo indecoroso) cosi', col nuvolone fantozziano che neanche fosse estate (che a SF e' molto nebbiosa).




A proposito di San Francisco. Da Settembre hanno deviato un pezzetto del Bay Bridge. Hanno fatto una sorta di chicane. Risultato nella 'S turn' ci sono stati 42 incidenti in 54 giorni d'apertura.

Thursday, November 05, 2009

Benvenuti a Skymall!

Passato buona parte della mattinata in aereo fra Chicago e Oakland. In Europa, molte compagnie aeree hanno il giornaletto "del duty free".

Negli USA, alcune compagnie, e nello specifico Southwest, hanno un catalogo fantastico che si chiama "Skymall". Skymall e' una delle maggiori fonti d'illuminazione sulla natura dell'homus americanus.

Questa la lista dei miei oggetti preferiti, dal catalogo di oggi (link funzionano tutti e potete vedere fantastiche foto degli oggetti in questione):

1) Gli alieni che rubano il nano..

Avete presente i nani "da giardino" no? Beh, quanto e' piu' di classe avere una scultura con gli alieni che rubano il nano? Hmmmm....

2) L'abbronzapiedi.

I calzini o i sandali aperti rovinano l'abbronzatura dei tuoi piedi? Nessun problema, ci pensa l'abbronzapiedi.

3) Il microonde portatile

Si attacca anche in macchina!

4) L'apparecchio che riconosce la vostra voce e stampa la lista della spesa.

Solo $100, per questo indispensabile aiuto per prevenire il tunnel carpale!

5) Un paio di sedie dal vecchio stadio dei Dallas Cowboys

Sono perfette per la vostra "sports-watching room"!

6) Occhiali da sole con telecamera incorporata

Dal sito: "These are the glasses with a built-in video camera that allow you to discreetly record all that you see."

Vabbe', avete capito dove fare spesa per i regali per me questo natale...

Wednesday, November 04, 2009

Vecchiaia?

University Hall, Northwestern University

La foto non c'entra niente con il contenuto del post, eccetto che l'ho fatta stamattina all'entrata del campus, proprio mentre pensavo ummm... voglio scrivere un post.

Il post, invece, comincia dal Green Mill. Il GM e' un locale jazz leggendario a Chicago, nel senso piu' pieno di "leggendario". Aperto nel 1907, covo del clan di Al Capone per un periodo durante gli anni 20, poi decenni di vita da club swing/jazz.

Adesso il GM consiste di una sala buia, un po' pub e un po' decadentissimo locale in stile Art Deco, con musica live praticamente ogni sera.

Fra Angeline e amici, ci sono andato due volte nell'ultima settimana. Bello, bellissimo.

Eccetto che quando sto in un posto cosi', con l'atmosfera e tutto almeno un paio di drinks te li prendi. E anche belli tosti. Risultato, pur senza essere molesto, entrambe le volte che sono andato al GM ne sono uscito leggermente brillo. Niente che non succeda piu' o meno a tutti (almeno fra i non-astemi), e nessun problema, visto che tanto a Chicago uso solo trasporti pubblici.

Eccetto che, ormai la vecchiaia incombe, e ogni volta che bevo un po' c'e' uno strano (e per nulla disgustoso) effetto. Praticamente, mi sveglio la mattina molto prima della mia sveglia normale. Di solito, mi sveglio naturalmente (=senza sveglia) verso le 9. invece, l'alcool anche in piccole quantita' mi costringe a svegliarmi prima L'osservazione che l'alcool che ho consumato era poco e' importante a questo punto: non e' che senta un cerchio alla testa, o che: semplicemente, mi sveglio molto prima del solito.

Chissa' qual e' la spiegazione! C'e' un dottore? :P

Monday, November 02, 2009

La Visita

Oggi finisce la visita di Angeline (qui ritratta imbronciata per la foto a sorpresa :))



Sono stati dieci giorni davvero splendidi, in cui abbiamo avuto modo di conoscere meglio la citta' che ospitera' entrambi a partire dal prossimo anno.
Poi, a dirvela tutta, a me piace fare da Cicerone e dato che ormai sono a corto di assi quando andiamo in visita a Roma, e' comodo avere a disposizione tutto un altro territorio per rifarsi.

Un po' a sorpresa l'unica spesa stravagante (ma necessaria) l'ho fatta io, spendendo uno sproposito per comprare un giaccone per l'inverno.

Per il resto, forse la highlight del viaggio e' stata la Chicago Symphony Orchestra. La CSO e' una delle piu' famose orchestre degli USA ed ha appena assunto Riccardo Muti come direttore. La nostra posizione era, diciamo, vicina...



e il pezzo, il Deutsches Requiem di Brahms,
fenomenale.

In corrispondenza della visita gli alberi sono passati da "principalmente gialli" a "principalmente spogli", ma nel complesso mi aspettavo peggio per la fine di Ottobre/inizio Novembre.




La cattiva notizia e' che la visita finisce oggi.

La buona notizia e' che Giovedi' vado in California per una settimana :P

Thursday, October 22, 2009

L'autunno

Ieri mentre andavo dal mio ufficio in palestra sono stato preso dall'impulso di fotografare quest'albero:



E' proprio vero che avevo dimenticato l'autunno.

Monday, October 19, 2009

Radial Stacks

Scusate, ho appena scoperto una cosa fichissima e nerdissima. La biblioteca principale di Northwestern ha un sistema di collocazione dei libri che si chiama "Radial Stacks" (praticamente, "scaffali a raggiera").

Ci sono tre torri, ciascuna di forma circolare. Ad ogni piano ci sono due computer al centro e poi una serie di scaffali che escono dal centro, appunto, a raggiera. L'idea geniale e' che i raggi aumentano in numero piano piano che si va dal centro verso il perimetro.

Visto dall'alto (e purtroppo non ho una foto "aerea") ci sono tre cerchi concentrici di scaffali, di cui il primo cerchio ha, diciamo, 25 scaffali, il secondo 50 e il terzo 100.

Il risultato e' che un ricercatore efficiente (purche' sia al piano giusto e nella torre giusta :) ) puo' trovare il libro che cerca camminando dal centro *al massimo* per la lunghezza di tre scaffali [C'e' un sistema di segnalazione un po' complesso da spiegare a parole che permette di evitare di "sbagliare strada"].

Okay, su richiesta di Anja, ecco il mio misero tentativo di disegnare la pianta di ogni piano:
[ovviamente ci sono molti piu' scaffali, e la distribuzione e' piu' regolare...]

Saturday, October 17, 2009

Chicago e la Cortina di Ferro

In California, come forse raccontai, la ditta dei traslochi mando' Luis e Pascual---due messicani, l'uno con la parlantina facile, l'altro ipermuscoloso e silenzioso.

A Chicago, mandarono Mr. Rivera [un personaggio alla Steve Buscemi, magro, con un senso dell'umorismo molto dark, e incazzatissimo perche' avevo poca roba e quindi sarebbe stato pagato per poche ore] e Drycwycz (nome inventato) maciste polacco che portava montagne di roba senza problemi.

Dopo Drycwycz, mi sono reso conto che Chicago e' abbondantemente popolata da ogni varieta' di est europei. C'e' una zona, anche piuttosto trendy, che si chiama Ukrainian Village, ma ci sono zone polacche, bulgare. Il mio landlord e' di origine Croata. Quando cercavo appartamenti, ho conosciuto un tale Marko, che possiede una serie di appartamenti in Lincoln Park (zona fighetta-yuppie appena a nord del centro). Oggi due tecnici sono venuti a cercare di installare DirectTV (peraltro senza successo): Attila (Ungherese), e Vitaly (Russo). (Scoperta: negli USA il nome Attila si pronuncia atTIla (con l'accento sulla I)).

E ovviamente, al di qua della cortina di ferro, ma pur sempre in zona d'influenza ortodossa, c'e' Greektown, che fra l'altro e' a due passi da casa mia.

Friday, October 16, 2009

La custodia

Questo e' un post con una tesi. La tesi e' che comprare le custodie di gonna (edit: gomma, grazie lullary!!!!) per l'i-phone sia una scelta irrazionale.
Vediamone le ragioni: la prima premessa e' che le custodie fanno esteticamente un po' schifo: sembrano I "salvatelecomando" Che giravano quando ero bambino. Penso che non ci sia nulla di male ad ammettere che una delle cose piu' cool dell'i phone sia il design. Chiaramente ognuno e' libero d'imparanoiarsi come gli pare, ma a me pare che il contributo della custodia sia di proteggere l'esterno dell'oggetto nascondendolo alla vista.

Quando la gente mi chiede perche' non ho la custodia rispondo: "once it's all scratched I'll worry about covering it."

Ma in realta' neanche questo e' vero. Quando sara' graffiato lo portero' con la fierezza di chi sa di averne fatto uso assiduo... sempre che non faccia la fine del mio iPod che cadde nel lago!

Monday, October 12, 2009

Confidenzialmente

Venerdi' c'e' stato il primo dei miei departmental meetings (=riunione di dipartimento).
I contenuti, ovviamente, sono ultra-confidenziali e riguardano tutte le decisioni piu' importanti al livello del dipartimento---sia interne al dipartimento sia relative al rapporto del dipartimento con l'intera universita'.
Lasciamo dunque perdere il contenuto della riunione, che tanto non ve ne frega niente.

E' stato un po' come guidare la macchina per la prima volta. Per anni, lo hai visto fare agli adulti e ora e' arrivato il tuo momento. In tutto questo, a me il dipartimento e' parso incredibilmente armonioso, e anche relativamente scrupoloso ("relativamente" ai limiti di tempo: il meeting dura due ore e ci sono una marea di cose da decidere).

Come e' naturale, ho piu' tratti e istinti in comune con i dottorandi che non con gli altri professori del dipartimento. Quando parlo coi miei colleghi di faccende confidenziali me ne rendo conto: il mio contributo e' sempre espresso in termini troppo diplomatici (e quindi ha poca forza persuasiva) oppure troppo forti (e anche in questo caso persuade poco: "perche' mai questa faccenda irrilevante ti sta tanto a cuore, Fabrizio").

In other news, ho finalmente acquistato un iPhone. Reazione iniziale, a 36 ore dall'acquisto. Due tratti positivi e uno negativo:

+ il mio iPhone non sembra essere buggato, o avere problemi hardware (nella mia esperienza, i gadget elettronici piu' sono potenti e piu' sono a rischio)
+ l'iPhone (o comunque uno smartphone) risolve problemi ai quali non vi sono soluzioni alternative (su questo un post a parte)

- ha dei seri, seri, seri, seri, problemi di durata della batteria.
E' pur vero che piu' capacita' significa anche piu' consumo, e quindi se vuoi le capacita' addizionali devi pur accettarne le conseguenze, pero' mi aspettavo un po' di piu' . Dovro' cambiare la mia routine per essere sicuro di averlo sempre carico.

Sunday, October 11, 2009

"Unseasonably Cold"

Oggi e' una giornata speciale. La mia prima partita a calcio da quando mi sono devastato il ginocchio (il 16 Settembre 2008: piu' di un anno fa!). Come sapete, da Aprile/Maggio ho ricominciato a correre e in estate ho giocato sia a basket che a tennis--ma dal calcio mi sono tenuto alla larga.

Com'e' andata? A parte la mia tecnica che in 13 mesi e' regredita tanto quanto vi aspettereste, il resto e' andato discretamente. Il ginocchio sembra solido e ho anche preso qualche bottarella (leggera) senza accusare troppo.

Purtroppo, come spiegavo a mio padre qualche giorno fa, non penso che il ginocchio tornera' piu' al 100% della sua funzionalita' originaria. Le conseguenze peggiori dell'infortunio (nel lungo termine) sono state al nervo peronale e ogni tanto mi arrivano sensazioni un po' bizarre e piccoli dolori. La cosa non mi preoccupa: se riusciro' a non infortunarmi di nuovo, il mio stato attuale va benissimo.

L'anomalia principale della partita di oggi non e' pero' dovuta a me, ma alla temperatura. Abbiamo giocato a occhio sui 3-5 gradi (C). Solo tornando a casa mentre cambiavo metro nel loop mi sono reso conto del freddo miserabile che faceva.

E mi sono reso conto di un'altra cosa. Dopo gli anni in California, non sono piu' abituato a considerare il freddo come un fatto stagionale e duraturo, ma come un fenomeno curioso di cui fare esperienza durante i viaggi in costa Est. Sara' la durata piu' che l'intensita' del freddo ad abbattermi.

Tuesday, October 06, 2009

The Windy City

Dicono che Chicago e' chiamata "Windy City" non perche' ci sia vento in eccesso ma per un'altra ragione-che-non-si-sa-bene-quale-sia (c'e' addirittura una voce in wikipedia, caratteristicamente inconcludente).

Dopo stasera sono convinto siano tutte fregnacce. Chattavo innocente con Emanuele poco prima di uscire dall'ufficio. A un certo punto lui si allontana per accudire la bimba, e io mi metto a frugare nei suoi affari controllando la temperatura a Pittsburgh. Rosico, perche' la' fanno 18 gradi, e torno alla pagina di Chicago. 12 gradi.

In cima alla pagina di Chicago, noto un link che dice "Wind Advisory". Clicco... mezza pagina di spiegazione sul vento anomalo che c'e' stasera... faccio spallucce ed esco.

Gia' ad Evanston, c'e' un vento assurdo: c'e' un lampione che non deve essere ben piantato che viene spostato a destra e a sinistra. Tutto questo non mi prepara all'arrivo a Chicago. Dalla stazione a casa sono 4 isolati, ma stasera sono stati i 4 isolati piu' lunghi di sempre.

A un certo punto a un isolato da casa ho temuto di non farcela. Avete presente la sensazione che si ha quando si nuota contro-corrente e la corrente forte vi tiene praticamente immobili? Ecco, quello. Solo che a piedi.

Come dicevo, tutte fregnacce.

Monday, October 05, 2009

Il Tour Continua

Ecco come promesso l'altro lato dello "stanzone". Anche qua mancano alcuni pezzi, ma le foto sono piu' per spiegare la natura dello spazio, che per illustrare il mio carente mobilio :) In pratica, il mio spazio living/dining si apre alla fine di un corridoio a destra e a sinistra. A destra mettero' le cose da living room. A sinistra (le foto che avete gia' visto) le cose da dining room.


[L'effetto di questi faretti sulla macchina del computer fa un po' ridere: sembra uno di quei momenti nei film Hollywoodiani in cui s'illumina tutto ed appare il padreterno]

Sunday, October 04, 2009

Habemus Casa!

(puristi scusate: inventarmi un accusativo per "casa" e' ugualmente brutto che far finta di niente)

Allora mi sono ufficialmente trasferito nel nuovo appartamento. Ancora manca qualche pezzo (per esempio le sedie per il tavolo!!), e per ora non vi faccio vedere la camera da letto che e' ancora in stato impresentabile. Ma ecco un paio di immagini dello spazio dining (sono fatte con la macchina fotografica del computer, ergo di pessima qualita'...)


A destra, nell'immagine, l'angolo cucina. Non si vede bene ma ho deciso di usare la mensola per ospitare piatti e aggeggi di ceramica o legno per la cucina. Purtroppo, ancora non ho sedie per il tavolo (abbiamo deciso con Angeline di vendere le nostre e comprarcene di nuove). Quindi al momento, nella migliore tradizione da "bachelor pad" quest'angolo contiene la mia sedia da ufficio! Notate pero' i faretti (che drammatizzano alcuni particolari dell'ambiente) e il mattoncino esposto (sulla sinistra).

Questa e' la visione frontale della cucina: hip hip hurra' per la lavastoviglie sulla destra e altrettanta eccitazione, ma un po' di preoccupazione per il "countertop" in granito (mia mamma sa perche' sono preoccupato :)

Nella prossima puntata esploreremo le altre parti... :)

Monday, September 28, 2009

La Spada di Damocle

Erano esattamente sette anni che non vedevo l'autunno. Le foglie che diventano marroni, cadono, etc. etc. Un po' mi commuove.

La cosa che non mi commuove e' il fatto che l'inverno imminente pende sulle nostre teste in modo minaccioso. Ieri era una giornata di sole bellissima. Tutti in maniche corte, occhiali da sole, e via dicendo. Poi, ieri sera l'acquazzone. Da allora le temperature (massime e minime) saranno scese di 5-7 gradi.

Ed oggi, girando per l'universita', una delle asserzioni piu' frequenti era: "You know, we probably won't be in the 70s until May..." (non si raggiungeranno i 70 (farenheit=21 C) fino a Maggio!).

Azz.

Friday, September 25, 2009

Altri Italiani

Stamattina, come tutti i giorni questa settimana, mi presento in ufficio.
Qualche minuto piu' tardi qualcuno bussa alla porta. Vedo attraverso lo spiraglio della porta semi-aperta che si tratta di una donna. Nell'istante in cui lei cerca il punto giusto per avviare la conversazione, capisco tutto.

Una parte del dipartimento di Italianistica e' proprio lungo lo stesso corridoio in cui e' il mio ufficio. Avevo pensato gia' un paio di volte di presentarmi e chiedere se ci fossero sul campus eventi di cultura italiana, ma avevo rimandato.

Nessun problema: la targhetta con il nome fuori dal mio ufficio non e' passata inosservata. Ed e' per questo che la signora in questione era alla mia porta. Per verificare che, effettivamente, nome italiano corrispondesse a persona italiana. Sono stato molto contento della cosa e non vedo l'ora di andare a qualcuno degli eventi in questione!

Thursday, September 24, 2009

L'appartamento.

Il vostro ha trovato casa. Un loft piccolino ma graziosissimo nel West Loop. Ecco il racconto.

Introduzione: Piccola lezione Chicagoana.


- A Chicago la metro si chiama "El". Sta per "elevated train" o qualcosa del genere (ma spesso viene addirittura abbreviato in un opacissimo L). Come questo lascia intendere, l'L (ehehehe e' bruttissimo scriverlo cosi' ma ve lo infliggo lo stesso) e' sopraelevato...cosi':

[Nota poco pertinente: girare fra i grattacieli su questo treno e' una figata assurda. E qua ne finiscono piu' o meno i pregi, visto che il treno e' lentissimo]

Il loop corrisponde al centro finanziario di Chicago. Si chiama cosi' perche' tutta una serie di linee dell'L si incontrano in nella zona del centro finanziario e fanno un giro piu' o meno rettangolare.

Ora, uno penserebbe che il west loop sia la parte ovest del loop. Ma non e' cosi'. Piuttosto e' la zona della citta' ad ovest del loop. E in realta' non e' neanche la zona immediatamente ad ovest. Prima c'e' una fascetta di tre quattro isolati che e' terra di nessuno, poi un'autostrada, e poi comincia il WL.

La mappa dunque e' :

West Loop | Autostrada | Terra di nessuno | Loop | Parco |Lago Michigan

Per me il West Loop e' ideale, perche' nella terra di nessuno c'e' la stazione con il treno che mi porta direttamente ad Evanston dove e' la mia universita'.

Capitolo 1: L'Appartamento

Vado a vedere questo loft, relativamente piccolo, ma bellissimo. Lo chiameremo il loft ideale. Conversione industriale del 2000. "Exposed Brick" (vale a dire con i mattoni rossi all'interno), parquet proprio del colore che piace a me, lavatrice, lavastoviglie e chi piu' ne ha piu' ne metta. L'unica cosa che ha e che non desidero e' il caminetto, che e' un modo stupido di occupare lo spazio in un appartamento di piccole dimensioni.

In aggiunta a tutti questi vantaggi, e' a un isolato di distanza da un supermercato che sembra eccellente. Il supermercato ha dentro un'agenzia della mia banca, e c'e' un'altra agenzia (sempre della mia banca) a un isolato di distanza da casa nella direzione opposta. Infine, giusto per completare la mia esistenza, sullo stesso isolato ci sono due ristoranti che sembrano interessanti e una tintoria.

Capitolo 2: il prezzo e la concorrenza.

Chiedono X dollari di affitto al mese escluse le spese, e io questo posto lo voglio. Il problema e' che X dollari e' una cifra non trascurabile---nella zona d'ombra in cui ci si comincia a chiedere se l'affitto sia commisurato al proprio stipendio (si dice generalmente di evitare di pagare in affitti piu' di 1/3 del proprio stipendio mensile netto e in questo caso siamo proprio attorno a quella cifra). Se ci fosse Angeline ovviamente non ci sarebbero problemi, ma tant'e'.

Nel frattempo avevo visto un altro appartamento, di struttura simile, ma ancora piu' piccolino in questo edificio qua:
Non so se si vede bene ma e' un piccolo grattacielo, proprio in zona loop. Nuovissimo. Cosi' nuovo che alcuni piani non sono ancora stati messi in vendita. Al trentaquattresimo piano, con un balcone, ad un isolato dalla Sears Tower (il piu' alto grattacielo di Chicago). La vista e' spettacolare. Pero', ad essere sinceri, vivere nel loop non e' proprio entusiasmante, specie di sera.

L'affitto pero' e' X-$160 incluse le spese. E a questo punto in effetti ci si pensa con molta, molta attenzione.

Capitolo 3: la contrattazione

Allo stesso tempo mi arriva un e-mail del proprietario dell'appartamento: "guarda sei proprio il tipo di persona cui vorremmo affittare un posto. Qual e' il prezzo che ritieni giusto per il nostro appartamento?".

E' cosi'. Sui proprietari di casa faccio piu' o meno lo stesso effetto che fa George Clooney sulle signorine. Non posso esimermi dalla contrattazione.

Sparo: "X- $110 spese escluse. Sai com'e' ... l'altro appartamento costa X-$160 spese incluse. Il vostro mi piace di piu', ma non tanto di piu' ".

La sua controproposta, "Ok, il massimo che posso farti e' X-$75".

Ed e' andata cosi'.

Morale: con lo charme italico, si risparmiano 900 dollari di affitto in un anno.

Contro-morale: oggi, prima della firma del contratto d'affitto e' arrivata al tipo un'offerta per il prezzo iniziale che lui aveva chiesto, vale a dire X!. Fosse stata in gioco al momento della negoziazione sarebbe stato difficile scendere cosi' significativamente. A volte serve anche un po' di fortuna!

Wednesday, September 23, 2009

L'Uomo Organizzato.

La mia vita da uomo disorganizzato e' finita (almeno in certi ambiti). In altri tempi, "prendere possesso del mio ufficio" avrebbe significato entrare, spargere fogli e libri a casaccio ed essere pronto all'avventura.

In questo caso ho deciso di prendere la faccenda con un po piu' di sistematicita', anche perche' altrimenti la mia vita diverra' troppo difficile. Il che significa che ho:
i) appeso una mappa del campus
ii) appeso un calendario dell'anno accademico
iii) ho cominciato un regime in cui ad ogni cassetto corrisponde un'etichetta che ne descrive il contenuto.
iv) ahime', e questo e' il cambiamento principale, ho avviato un agenda in cui segno i miei appuntamenti.

ora, lo so che l'agenda ce l'hanno quasi tutte le persone "normali" ma io ero riuscito a restare immune...

ovviamente trattasi di agenda elettronica, che ci manca solo di dovermi portare dietro un altro pezzo di carta.

nel prossimo post: la ricerca dell'appartamento.

nel futuro immediato: si' l'ufficio andra' anche un po' decorato, ma per ora proprio non c'e' tempo!

Sunday, September 20, 2009

Occhi Rossi e finti Occhi Rossi

Uno dei miei concetti preferiti qui negli USA e' quello di red eye flight.

La durata di un volo dalla costa Ovest alla costa Est sta sulle cinque ore. Aggiungete 3 ore di fuso orario e vi ritrovate con un totale di 8 ore di differenza.

Le 8 ore vengono utilizzate per creare una sorta di "finta notte". Esempio:

Partenza: 23:30 San Francisco, Arrivo: 7:30 New York (JFK)

I piu' audaci, come il mio amico Stefano, vengono in vacanza per qualche giorno a SF prendono l'aereo con la "finta notte" e si presentano direttamente in ufficio.

I voli con la finta notte si chiamano "Red Eye Flights" perche' inducono il classico rossore negli occhi dovuto a mancanza di sonno. Come spiega l'articolo sulla wikipedia questi voli hanno senso soltanto andando da ovest verso est (cioe' nella direzione della rotazione terrestre)

Ho provato tanti Red Eye Flights in passato (quando si tratta di creare un itinerario mi piace sperimentare), ma ieri sera ne ho preso uno speciale. Dovevo presentarmi a Chicago per una sorta di pic nic per fare conoscenza con il dipartimento alle 11:00 AM. Considerate che le 11:00 Chicagoane sono le 9:00 californiane, e che un volo diretto sta sulle 4 ore di durata.

Problema: come massimizzare il tempo a disposizione con Angeline a San Francisco senza far tardi al pic nic.

Soluzione: Red Eye.

Problema #2: 4 ore e un po' poco per un vero e proprio Red Eye, e fra Chicago e SF ci sono solo 2 ore di fuso.

Soluzione: Il finto Red Eye.

Ho preso l'ultimo volo in uscita da SF e diretto al Midwest. 12:25 per Minneapolis. Arrivo a Minneapolis alle 5:50 ora locale. e alle 6:50 prendo un volo per Chicago. Risultato:

Partenza: SFO ore 12:25, Arrivo: Chicago, ore 8:30

Non e' un vero e proprio Red Eye perche' lo scalo a Minneapolis elimina qualsiasi aspettativa di sonno. Ma sembra.

Saturday, September 12, 2009

La ricerca dell'appartamento.

Sebbene ancora non sia arrivato a Chicago da mesi ormai sto cercando di capire la situazione appartamenti.

La situazione e' questa: la mia universita' e' a Evanston che e' il primo sobborgo a nord di Chicago.
Evanston e' a circa 30-40 minuti di macchina dal centro cittadino e ci arriva comodissima la metro che a Chicago chiamano "El".

Evanston |
................. |
30 minuti | lago michigan
................. |
centro ....... |

Io voglio abitare da qualche parte nella zona "30 minuti" (piu' vicino al centro che non ad Evanston).
Voglio un appartamento che abbia il parquet, almeno negli spazi "pubblici" come la living room e la dining room.
Voglio che sia a due passi dalla metro (dopotutto saro' senza macchina e non voglio congelarmi).
Gia' che ci siamo anche a due passi da un supermarket.
Voglio che non ci siano bed bugs.
Che l'aria condizionata (per l'estate), e soprattutto il riscaldamento (per l'inverno) funzionino.
Che ci sia uno spazio dignitoso per cucinare e uno di quei frigoriferi di acciaio.
Che ci sia molta luce (possibilmente un appartamento con finestre su due lati).

Quando ero a Chicago a Giugno ne ho trovato uno che mi piace abbastanza.
Niente di eccezionale, ma soddisfaceva tutti i criteri. Poi ci ho ripensato (sta in una zona informalmente nota come "Viagra Triangle", aaargh!), pero' a volte mi chiedo se avrei dovuto accontentarmi.

Thursday, September 10, 2009

Isole

L'estate volge al termine. Due mesi di assoluto ritiro spirituale che ho deciso di passare visitando le isole. Prima e' stata la volta della Sicilia (Taormina, ritratta sotto, e' stata la nostra base).


Poi, e' venuta la volta della Sardegna (Chia, e' la spiaggia qua sotto).


Non e' che io sia proprio un tipo da spiaggia. Anzi, a dirvela tutta, la sabbia mi fa pure un po' schifo. Pero'
(i) mi sono divertito
(ii) nelle zone che ho visto (Costa Sud della Sardegna, Costa Est della Sicilia), il mare sardo batte il mare siculo; ma quanto a vita le cose stanno al contrario.
(iii) torno negli USA anche un po' abbronzato (chissa' che dira' Angeline quando ci vedremo la prossima settimana...).

Nel frattempo, senza scendere in troppi dettagli, i tratti caratteristici della vita da professore (partecipazioni a comitati dipartimentali, referee reports, lettere di protesta, piccole onorificenze) mi sono gia' piovuti implacabilmente addosso. L'arrivo a Chicago (il 20 Settembre) sara' interessante.

Wednesday, August 26, 2009

Pillole

[Versione piu' espansa della mia ultima update su facebook]

Si parla spesso da queste parti delle differenze fra USA e Italia. Una, grossa, e' la pasticcomania degli Americani. Del resto c'e' un argomento solidissimo in favore della pasticcomania: meglio un buco nel fegato fra 30 anni oppure meno dolore ora? Meno dolore ora, o almeno cosi' asserisce la deontologia made in USA.

Dopo il mio infortunio al ginocchio sono diventato un po' pasticcomane anch'io. Niente di che eh---nel mio beautycase tengo ancora inutilizzate quaranta compresse di idrocodone che se le vendessi su craigslist, ci farei anche $$$$. Pero' prendo spesso analgesici ed antiinfiammatori, principalmente l'ibuprofen.

Sia in America che in Italia, l'ibuprofen viene venduto "over the counter" fino a un certo dosaggio (200 mg negli USA, 400 mg in Italia). La differenza e' che negli USA per 4-5 dollari si compra un barattolo che conterra' 100-200 pillole. A Roma, ieri mi hanno chiesto rapinosi 6 euro e 36 centesimi per 12 pasticche di Moment. Alla faccia. Vabbe' che di solito negli USA compro il farmaco generico, e il Moment invece e' fatto dalla Angelini, ma questo davvero non spiega la differenza.

Thursday, August 13, 2009

Il Console

Nel 2004 molte cose all'ambasciata americana erano diverse. Il 2004 era la data della mia ultima richiesta di un visto per gli USA. Una delle maggiori differenze era l'intervista con il Console. Si entrava dal retro dell'ambasciata, si passava per tutta una serie di controlli, e poi si veniva chiamati nell'ufficio del console. Quella parte dell'ambasciata ha il suo fascino dovuto all'autorita'---come a dire "qui si passa per raggiungere gli USA".

Oggi invece, recandomi al colloquio per il visto, scopro nell'ordine che:
- si entra da una porticina proprio davanti all'ambasciata, in via Veneto.
- l'ufficio per il rilascio dei visti sembra piu' un ufficio postale che non altro.
- il Console ha perso il suo ufficio privato, ed anzi fa i colloqui da dietro un vetro, proprio come all'ufficio postale.
- in realta' ci sono due Consoli (come nella Roma republicana :) ) e probabilmente sono, in realta', vice-Consoli con l'incarico dei visti.
- la zona dei colloqui coincide con la sala di attesa, quindi puoi allegramente farti i fatti degli altri, mentre raccontano al console la loro vita.

Nell'ora in cui aspettavo ho sentito 9 colloqui, 6 di italiani, 3 di stranieri. Gli italiani hanno avuto un eccellente 6/6 nel conseguimento del visto. Gli stranieri 0/3. La ragione e' che, secondo la legge americana, se una persona richiede un visto "non-immigrant" per gli USA nel paese A, deve dimostrare di avere maggiori connessioni con il paese A piuttosto che per gli USA. Questo requisito e' soddisfatto automaticamente da chi, come me, e' nato ed ha famiglia in Italia, nonostante abbia un contratto a tempo semi-indeterminato negli USA. Allo stesso tempo e' difficilissimo per uno straniero---come dimostrato dai casi delle tre persone che si sono sentite ripetere con un accento un po' Stanlio e Onlio e un po' Dan Peterson:

"mi dispiaci, ma second la legg amerecana, lei deve dimostrare di aver un maggiore connessione con l'Italia che con Stati Uniti. dunque non posso approvare suo visto."

Wednesday, August 05, 2009

Esisto ancora eh...

é quasi un mese che non posto, e, come forse potete vedere dagli accenti, sono in Italia (da qualche settimana). é che finita la tesi di dottorato avevo bisogno di scaricarmi un po', e magari ancora per qualche settimana me la prendo comoda (a Settembre si va a Chicago).

nel frattempo, mentre nonsisamai riporta che il tormentone estivo made in USA é la riforma del sistema sanitario, da queste parti uno dei tormentoni in prima fila é il super-enalotto e il suo jackpot mostruoso.

ovviamente tutti i secchioni (come me!!) non fanno altro che ripetere che il superenalotto é uno dei giochi probabilisticamente più sconvenienti per chi gioca, e non toccherebbero una schedina neanche fosse un'appestata.

per divertirmi però, dato che sto imparando un linguaggio di programmazione che avevo adocchiato da parecchio (Python), ho scritto un programma molto stupido che estrae una scheda vincente, sceglie a caso n schede e le confronta con la scheda vincente. Insomma, con il mio programma ho giocato circa 20 milioni di schede e ancora non ho fatto 6!!!

Wednesday, July 08, 2009

Sottigliezze.

Ci sono tantissime ragioni per amare la versione online del New York Times. Qualche giorno fa ne ho scoperta una nuova: se leggete un articolo e non capite una parola, e' sufficiente selezionarla con il mouse. Apparira' un punto interrogativo. Cliccatelo e... tada', si apre una pagina con una voce di dizionario per quella parola.

Come tutti i quotidiani, il NYT sta lottando per la sopravvivenza del quotidiano tradizionale: lo fa nell'unico modo che ha senso reinventandosi per restare sulla cresta dell'onda.

Friday, July 03, 2009

Io ❤ il consumismo.

Quando a Maggio andai a New York, comprai due camicie e un paio di pantaloni da Bloomingdales. Una volta tornato nella Bay Area, decisi di riportare indietro la piu' costosa delle due: era davvero una cifra un po' eccentrica per una camicia a maniche corte. Per fortuna, Bloomingdales ha un negozio anche qui. Riporto la camicia, mi rimborsano e partita finita.

Ahem no. Oggi passeggiavamo per il centro commerciale in cui si trova Bloomingdales, al centro di San Francisco. E io cercavo una camicia a maniche corte. Dopo aver guardato in un paio di negozi, decidiamo di fare un salto da Bloomingdales... c'e' uno sconto del 40% su quasi tutto il settore uomo. Interessante. Giro un angolo... ed e' lei!!! La camicia che avevo comprato a NY!!! E' proprio lei, come dimostrato dal fatto che c'e' una sola taglia e mi sta perfettamente!

E' diventata il regalo di compleanno di Angeline (un po' in ritardo, ma aveva la mia autorizzazione :) ). Ma mi fa piacere pensare che a questo regalo ho contribuito in modo sostanziale!!!

Thursday, July 02, 2009

I primi dieci giorni

da trentenne sono stati indipendentemente molto significativi. Alcuni punti un po' sparsi:

1) sono andato a Chicago per una conferenza e per guardare un po' di appartamenti. a Gennaio non ci avevo fatto molto caso perche' facevano -15 di massima, ma, vista con 30 gradi, Chicago e' molto bella (anche se geograficamente incredibilmente piatta: c'e' una sola collina ed raggiunge i 20 metri sul livello del mare!!!!) e molto vivace.

2) d'estate i Chicagoani vanno a farsi il bagno nel lago come neanche fosse Miami Beach, e alla sera riempiono i locali che hanno magari una terrazzina all'aperto sul fiume.

3) Martedi' ho discusso (con successo :P) la tesi. A questo punto per completare il dottorato devo semplicemente consegnarne il manoscritto definitivo (cosa che succedera' la settimana prossima). La conclusione del dottorato e' a portata di mano.

4) E' buffo che a volte dei momenti significativi passino piu' o meno inosservati. Nel baseball succede spesso che un giocatore, anche di qualita', finisca la sua carriera in una squadra di poche ambizioni e che nel momento in cui gioca la sua ultima partita non se ne renda neanche conto.

Oggi e' stato il mio ultimo giorno d'insegnamento a UC Berkeley. Chiaramente non l'ultimo giorno d'insegnamento della mia vita, e chiaramente passero' ad assumere un ruolo di maggior responsabilita' a Northwestern. Ma l'ultimo giorno di lavoro per questa istituzione che mi ha dato moltissimo, che adoro per tantissime ragioni (vediamo... il mio primo datore di lavoro, il posto in cui ho incontrato Angeline, il posto dove ho ottenuto il nucleo della mia formazione professionale... devo continuare?), e il cui futuro (a causa dei problemi di budget della California) e' in pericolo. Un po' di commozione me la permetto, prima di concentrarmi sull'ultimo obiettivo: la consegna della tesi.

Monday, June 22, 2009

30

Il dipartimento dell'immigrazione ha deciso di farmi un regalo, e finalmente e' arrivata la mia

E
mployment
Authorization
Card

in realta' misteriosamente abbreviata (???) in EAD card.

Q: Ma come sono anni che sei in america?
A: Fino ad ora potevo soltanto accettare lavori "on campus", interni all'unversita'. Invece ora saro' libero, se voglio, di diventare cassiere in un supermercato. Ovviamente, dato il nuovo lavoro e tutto, continuero' l'impiego accademico :)

A proposito... il regalo e' per i 30 anni compiuti circa 8 minuti fa :)

Saturday, June 20, 2009

Search Engines

Passeggiando per la rete ho trovato questo interessante sito:
praticamente, per ogni ricerca, vi da' (in versione anonima) i risultati di tre motori di ricerca, Google, Yahoo! e Bing il nuovo motore della Microsoft.
Voi votate per il vostro risultato preferito e poi vi rivela le identita' dei vari motori.

Mi ha fatto piacere scoprire che la mia preferenza per google non e' semplicemente frutto di propaganda: ho fatto circa 15 ricerche (in ambiti molto disparati) e il risultato e' stato che per 13 volte ho scelto Google, e solo una volta ciascuno Bing e Yahoo!

Thursday, June 18, 2009

Nell'attesa...

non mi si vede molto piu' in giro causa tentativo di completare la tesi...

nel frattempo, se non avete avuto modo di vederlo,
ecco il segmento di Colbert di ieri sera su Berlusconi.

Monday, June 08, 2009

Cent'anni...

Cent'anni di solitudine l'avete probabilmente letto tutti, e forse ricorderete che il protagonista e' un'intera famiglia (adesso non ricordo quante generazioni, ma almeno 6). Mentre si scende di generazione in generazione i Buendia hanno fissazioni sempre diverse, ma un fondo caratteriale comune.

Ci pensavo oggi all'aeroporto di San Francisco. Mio cugino Marco (18 anni compiuti quest'anno) viene a stare da noi per qualche settimana per vedere l'ammerica. Il suo aereo e' atterrato alle 12:52 e, sebbene io abbia una ormai lunga esperienza di code all'Immigrazione, verso l'1:25 mi aspettavo che stesse per uscire.

Non viene, non viene. Fra l'1:30 e l'1:45 mi prende un mezzo attacco d'ansia. Ho studiato bene ogni persona fra i 15 e i 22 anni per essere sicuro che non fosse lui. Alcuni erano palesemente troppo alti (dialogo interiore fra il me impazzito e il me lucido: "sara' cresciuto?""... uhm... veramente l'ho visto due mesi fa e quelli sono almeno 10 centimetri di differenza", "ok...forse quello li'??", "guarda che Marco non ha la barba...") . Comincio a fantasticare su cosa possa essergli successo. Alla fine gli scrivo un messaggio "senti, non ti vedo. se leggi questo messaggio scrivimi". Risponde subito: "sto uscendo, ho appena preso la valigia".

Tornando a Marquez. La connessione mi e' venuta in mente mentre ero li', nel pieno di questo delirio perche' improvvisamente mi sono sentito identico a mio padre---il quale ormai e' famoso in famiglia per innumerevoli anneddoti legati proprio all'apprensione. E' un'apprensione rassegnata e passiva, quasi mai aggressiva: sa di non poter far si' che tutto vada bene, ma ciononostante vuole accertarsene al piu' presto possibile. E l'unica ragione per cui la attribuiamo solo a lui, e' che ha avuto modo di esercitarla. Datemi tempo e vedrete.

Wednesday, June 03, 2009

Gente Senza Futuro

Una capacita' che si apprende scrivendo molto (per es. nel mio caso, la tesi di PhD, argh!) e' la capacita' di indovinare quali siano i "vizi" di una bozza. Vale a dire, ogni volta che finisco una bozza di un capitolo della tesi, non ho bisogno di leggerla per indovinare l'80% dei difetti stilistici. So gia'cosa cercare, e ho sviluppato una routine per la quale non appena completato il capitolo li si corregge prima ancora della prima rilettura.

Uno dei piu' odiosi e' la mia tendenza a scrivere bozze piene di dichiarazioni al futuro: Faro', diro', esaminero' blah blah blah. Lo stile accademico punta-al-futuro e' la cosa piu' irritante dopo lo stile accademico punta-al-passivo (viene esaminata,e' stata notata da, etc. etc. ).

Vengo al punto: la lingua inglese facilita' molto le mie purghe anti-futuro. Mi basta mettere nel campo di ricerca la parola "will" e li becco tutti i maledetti futuri.
Questa lingua l'hanno pensata con la funzione "Search" in testa...

Saturday, May 23, 2009

Principianti...

... del disordine.

Ho visto le vostre scrivanie. E, mi spiace dirvelo, ma quanto a casino non potete competere.

L'ufficio e' l'unica parte del nostro appartamento non soggetta ad alcuna regola (il principio e' che dev'essere l'ambiente in cui l'unico criterio e' l'efficienza lavorativa).


Glamour Week

La settimana passata e' stata pazzesca. Piano piano arriveranno anche le foto (e la foto della scrivania!), ma eccone un brevissimo riassunto.
- Sabato 16: c'e' stata la "graduation" del dipartimento di filosofia. Questa e' la cerimonia un po' in stile Harry Potter in cui vengono celebrati gli studenti che finiscono il PhD. Io ancora non ho finito (mi manca un mese di lavoro alla tesi), ma ho comunque partecipato alla sfilata (mi sentivo un po' fraudolento, a celebrare a un mese dalla fine, ma, come sapete, gli Americani sono molto pragmatici).

Per l'occasione i miei genitori e mio fratello sono venuti quaggiu' ed ecco il grande shot di famiglia.
Non fatemi congratulazioni, ancora non ho consegnato la tesi.

- Da Lunedi' a Giovedi' l'intera famiglia si e' recata a New York, e qua ci si e' scatenati.
I tre Cariani a Brooklyn Heights

Mio fratello ed io abbiamo anche girato molto con il mio amico Stefano, che ci ha portato in tutta una serie di rooftop bars in una Manhattan praticamente gia' pronta per l'estate. Forse il mio preferito e' stato il 230 Fifth Avenue (Qui e' la recensione del New York Times con una foto che vi da' l'idea della vista).

- Ieri sera sono tornato ad Oakland, giusto in tempo per assistere con Angeline al concerto dei TV on the Radio.

Concerto abbastanza bello, ma ancora piu' eccitante e' stato andare finalmente al Fox Theater di Oakland. Anni di restauro hanno dato i suoi frutti: il Fox Theater di Oakland e' uno dei locali per musica rock piu' caratteristici in cui abbia messo piede. Seguono alcune foto che ho fatto dell'interno del locale: purtroppo la macchina era di quelle un po' scarse e al buio ha fatto un po' fatica.
La zona palco: notate la statua in stile "Indiana Jones e il Tempio Maledetto"

Decorazioni Laterali

E l'iperattivita' non e' ancora arrivata alla conclusione, perche' Martedi' si va a vedere Benigni che legge Dante a San Francisco!

Tuesday, May 12, 2009

Porte

Recentemente sono tornato sull'argomento differenze fra USA e Italia. Una delle mie preferite mi e' stata indicata qualche mese fa da mia mamma. E da allora mi sono chiesto quale sia la spiegazione.

A Roma, abbiamo una porta di casa massiccia, blindata e con tre serrature. Abitiamo in un villino, ma le persone che conosco che abitano in appartamento hanno porte identiche---se non addirittura piu' pesanti (eccezione: chi abita in palazzi storici e non ha rifatto le porte: le porte sono ugualmente massicce, ma non ugualmente blindate).

Al confronto, la porta del nostro appartamento a Oakland (che pure e' grazioso e ben tenuto) pare di cartapesta. La si puo' buttare giu' con un paio di pugni ben assestati. E' di legno, molto piu' leggera delle porte blindate da "citta' italiana" e sebbene abbia due serrature, quella "al centro" si puo' scassinare facilmente con una carta di credito.

Non so quale sia la spiegazione. Evidentemente, il tasso di furto in appartamento nelle citta' americane deve essere piu' basso che non in Italia (altrimenti sarebbe economicamente vantaggioso proteggersi). Ma cosa spiega quest'altro fatto?

Alcune idee:
- le citta' americane non si svuotano ad Agosto (che almeno a Roma e' il momento in cui i furti negli appartamenti sono concentrati).
- gli appartamenti di solito sono in affitto a ventenni relativamente squattrinati oppure hanno il portiere 24 ore (che risolve il problema furti in un modo indiretto).
- in ogni caso, se fossi un ladro, cercherei di rapinare una casa unifamiliare, piuttosto che un appartamento. Le case unifamiliari, specie nei sobborghi, sono super-esposte, spesso con finestre ad altezza busto.

Altre congetture?

Wednesday, May 06, 2009

Carriole di libri

Tramite Angeline, ho ricevuto questa e-mail, involontariamente divertente, inviata dal bibliotecario generale di UC Berkeley. Parla delle nuove politiche della biblioteca circa il prestito dei libri:

There will be a limit of 300 books that you can check out at any one
time. (No limit on the cumulative number during the year.) Across
campus, we have nine faculty colleagues above this level; 35 grad
students are above their limit of 200 books. I am writing to them
individually this week.


(il succo: in futuro, ci sara' un limite per il prestito di 300 libri alla volta. 9 professori sono attualmente al di sopra, e 35 graduate students hanno piu' di 200 libri, il (nuovo?) limite).

Io pensavo di essere un'anomalia, perche' a causa della tesi ho in prestito 20-30 libri.
Ma 200 ???? E' una follia! Un bravo al bibliotecario per la moderazione!
(per la cronaca, se la memoria non m'inganna, a Bologna potevo prendere in prestito al massimo 3 libri alla volta)

Sunday, May 03, 2009

Epica Underground

Passeggiavo con Angeline per fare la colazione domenicale, e mi e' venuta in mente una storia fantastica che a Roma conoscono in tantissimi, ma che non sembra aver lasciato tracce significative su internet (ah gli anni '90).

Risale al periodo della scuola superiore---a occhio doveva trattarsi di un giorno in Marzo, di un anno fra il 95 e il 97. Quel giorno circolava a scuola la voce che i Rage Against the Machine avrebbero suonato un concerto *gratis* al Villaggio Globale---un centro sociale a Testaccio. Il Villaggio era a un tiro di schioppo dalla nostra scuola, e i Rage Against the Machine erano un gruppo molto apprezzato fra i piu' politicizzati nella scuola, ma anche fra chi, come me, seguiva i gruppi "alternativi", indipendentemente dall'aspetto politico.

Appuntamento nel pomeriggio davanti scuola, e poi via al Villaggio in motorino. Avevo un nuovo gel per i capelli, lo misi prima di andare all'appuntamento e mi presero tutti in giro. Ma il peggio doveva ancora arrivare.

Nel tardo pomeriggio si scateno' un gigantesco acquazzone.
Vi risparmio cosa successe al mio gel che gia' era appiccicaticcio.
I veri effetti dell'acquazzone furono sul concerto.
Innanzitutto, sebbene il concerto fosse ufficialmente gratis, il Villaggio invitava a fare una donazione per coprire le spese e per sostenere la rivolta in Chiapas (??), e credo tutti noi donammo fra le 3000 e le 5000 lire.

E vabbe', ti organizzano un concerto dei RATM, "5 sacchi" glieli dai con piacere.

Una volta entrati scoprimmo che la notizia del concerto era giunta a migliaia di persone. Saranno stati in 10-20000 li'---c'era gente che era venuta appositamente da mezza italia.

Poco prima dell'inizio, il concerto fu cancellato a causa del maltempo. Io non so dirvi con certezza se piovesse ancora al momento dell'annullamento, o se lo annullarono semplicemente per evitare rischi con il sistema elettrico (mi pare di ricordare che l'acquazzone fosse, a quel punto, passato).

Ma ad oggi mi chiedo ancora se fosse vero, o se invece fosse una mega-fregatura ai danni di migliaia di persone.
Del resto non e' che si videro i RATM uscire sul palco a spiegare la situazione, ma un tipo che evidentemente lavorava per il centro sociale. I pochi riferimenti che ho trovato su internet parlano di "concerto annullato", ma non sono da fonti autorevoli.
E voglio dire, quanti concerti di quel calibro avete visto annullati per pioggia???

Se invece l'ipotesi fregatura fosse vera(e non e' che voglia spargere una voce del genere, e' solo un'ipotesi possibile e non del tutto esclusa dall'evidenza a me disponibile), si e' trattato di un'idea assolutamente geniale.

Friday, May 01, 2009

L'anomalia telefonica

Una cosa completamente caratteristica degli USA, che pero' non ricordo trattata nel circolo blogghereccio emigranti ('sto nome mi piace---ha un po' un fascino da dopoguerra...) e' il fatto che, almeno fra i (relativamente) giovani, quasi nessuno ha piu' il telefono fisso a casa. Tutti hanno semplicemente il cellulare, ed e' quello il loro numero di telefono.

La cosa credo sia uno sviluppo relativamente recente. Era gia' cosi' nel 2001, quando arrivai negli USA, ma allora era piu' difficile avere Internet senza telefono fisso---quindi molti avevano il fisso se non altro per internet.

La chiave e' che negli USA le chiamate a e da cellulari non costano piu' delle chiamate fisse.

Thursday, April 23, 2009

I love Freedom

no, no non e' che sia diventato hippie tutto d'un colpo. piuttosto ho scoperto questo programmino per Mac chiamato Freedom. E' il programma perfetto per i procrastinatori di tutto il mondo: disattiva la vostra connessione ad internet per un numero di minuti che voi specificate (al massimo 8 ore).

Per chi come me, non ha molta struttura nelle proprie giornate, passa 60 ore a settimana davanti al computer e ha solo il bisogno di completare un grosso progetto (la tesi), il nemico principale sono le distrazioni indotte da internet (e cosa dice il New York Times? e cosa dicono i miei amici bloggers? e quanto costa comprare un biglietto per Buenos Aires a Gennaio? e che appartamento affittero' a Chicago? etc. etc. etc. ). Da questo punto di vista, Freedom e' perfetto: autoritario come un genitore, ma privo di emozioni.

Eppoi, posso calcolare quanto ho lavorato alla tesi, praticamente ricordando soltanto per quante ore ho tenuto Freedom acceso. Speriamo che duri.

E ora scusate ma per un'ora sparisco da internet.

Sunday, April 19, 2009

Parkway Speakeasy R.I.P.

Ho scoperto oggi (parlando con Jason, amico di Sterling e Elisa) che uno dei miei posti perferiti di Oakland ha chiuso.

Il Parkway Speakeasy era uno di quei business all'americana un po' bizzarri, messi in piedi con piu' fantasia che soldi.

Il cinema non aveva i classici sedili con il seggiolino pieghevole. Erano stati tolti tutti, e al loro posto le due sale erano state cosparse di divani. Al parkway, durante la proiezione, si mangiava pizza (thin crust come dicono gli americani, ma un po' oliosa) e si beveva birra.

Avevano tutta una serie di eventi "speciali" per attirare clientela piu' diversa possibile. Il lunedi' sera facevano la serata per i genitori di bambini piccoli, che potevano andarsi a vedere un film a condizione che fossero disposti a sopportare un teatro pieno di marmocchi.

Per fortuna, gli stessi proprietari hanno un'altra sala (in una cittadina a 20 minuti da Oakland che si chiama El Cerrito). Purtroppo, un conto era andare al Parkway facendosi una passeggiata attorno al lago. Un conto e' mettersi in macchina per arrivare fino a El Cerrito.

Vabbe'. Rest in Peace, Parkway Speakeasy. Io ho sempre adorato il tuo concept.

Friday, April 17, 2009

Blame Canada

Ho scoperto questo video tramite Yahoo. Se lo guardate senza leggere la spiegazione, e' facile pensare che si tratti di uno scherzo: sappiate che non e' cosi', il video e' una sorta di bizarro annuncio informativo da parte del governo canadese.



Ok la spiegazione: a quanto pare, il Canada ha deciso di ri-conferire la cittadinanza a tutto un gruppo di cittadini a cui era stata tolta (nel dopoguerra). Praticamente, per un po' il Canada ha avuto una legge che impediva a chi acquisisse altre cittadinanze di mantenere la propria cittadinanza Canadese. Ora hanno cambiato idea. E' cosi' che tutte le "vittime" di questa legge, cosi' come tutti i loro discendenti diventano automaticamente cittadini canadesi. Che lo sappiano o no.

Tuesday, April 14, 2009

Darsi del Lei.

Essendo partito dall'Italia a ventiquattro anni, e non avendo mai lavorato nella terra natia (cavolo, lo strategia di questo blog di sostituire apostrofi per accenti non funziona in questo caso), non ho avuto molta occasione di sperimentare il Lei in ambito professionale.

Certo, ho sempre dato del Lei a mezzo mondo, pero' raramente mi e' capitato che lo si usasse nei miei confronti (ora che ci penso bene, forse al ristorante) e francamente, vivendo in California, dove l'informalita' regna sovrana (pure troppo, per alcuni miei gusti) non m'importa.

Mi spiazza sempre invece quando ricevo e-mail da studenti universitari italiani che sono interessati a studiare negli USA, perche' usano tutte le formalita' del caso: "Gentile X, Le scrivo per ... ". Ovviamente da parte loro e' naturalissimo---lo facevo anch'io nella mia vita precedente, ma non ci ho mai fatto l'abitudine, e a questo punto credo che non ce la faro' piu' (almeno fino alla vecchiaia...).

Sunday, April 12, 2009

Microcosmo

La conferenza finisce oggi, ma io ne saltero' l'ultimo giorno. Come potete ben immaginare, una grande conferenza in filosofia e' una sorta di galleria di eccentrici di ogni varieta'.

Uno dei personaggi chiave della conferenza, tuttavia, non e' un filosofo, ma il super-senior-editor (SSE) della grande-casa-editrice. Mr. SSE e' letteralmente l'oggetto di un'attenzione spasmodica. Sempre visibilissimo nella lobby dell'albergo o nel bar, passa la maggior parte del suo tempo ad ascoltare i tentativi dei vari membri della professione di ottenere un contratto per un libro con la grande casa editrice, annota tutto sul suo taccuino e poi, tornato a casa, decide chi passa alla fase successiva e chi no.

Quest'anno avevo deciso di non contribuire un lavoro alla conferenza, quindi sono venuto quasi esclusivamente per vedere un po' di amici che non vedevo da un po'. Nel mio dipartimento ero parte di un gruppo di 3-4 dottorandi. Siamo stati molto vicini per cinque anni, poi due hanno finito (l'anno scorso), e io finiro' quest'anno. Ed e' buffo ritrovarsi catapultati qualche anno in avanti e tutti collocati in varie universita'. E ancora piu' buffo e' che anche se non siamo piu' "gli studenti", la distinzione fra noi e i nostri professori e' ora marcata come una distinzione fra i juniors e i seniors.

Wednesday, April 08, 2009

Quickcoach

Ancora un po' scosso dalle immagini del terremoto in Abruzzo, sono partito alla volta di Vancouver per una conferenza. Per risparmiare un po', ho deciso di viaggiare da Oakland a Seattle in aereo, e poi prendere un bus per Vancouver.

Beh, ci vuole un po' di piu', ma in termini di tranquillita' e' un'opzione impareggiabile. L'autobus Quickcoach mi prende direttamente fuori dall'aeroporto di Seattle e mi lascia (ok 5 ore dopo...) davanti al mio albergo a Vancouver. Ma e' un autobus molto comodo, pulito e munito di internet wireless!!!

Fra pochi minuti arriviamo alla frontiera, e mi viene in mente che questa e' la terza volta che vado a Vancouver e c'e' un fatto inusuale: per due volte ho passato il confine via terra e solo una volta in aereo. L'esperienza passata e' che via terra ti rompono molto piu' che in aereo, speriamo stavolta vada tranquilla.

Monday, April 06, 2009

Priceless!

Leggendo Palbi, mi sono reso conto che c'e' bisogno di un post riassuntivo su uso ed abuso delle carte di credito negli USA.

L'uso fondamentale della carta di credito.


Non e' diverso da quello Italiano. C'e' un ciclo mensile di bollette. Le bollette vanno pagate entro circa 20 giorni da quando la bolletta viene inviata.

Minimum Payment

Ma la bolletta non va necessariamente pagata in toto. Infatti, ai fini del mantenimento del credito, va fatto soltanto il cosiddetto 'pagamento minimo' (minimum payment).

Ovviamente, pagare solo una parte della bolletta costa; e molto. Il tasso d'interesse e' generalmente molto alto (dal 10% annuale, fino al 27-28%), e applicato *ogni mese*.

Ovviamente in questa situazione le compagnie hanno tutto l'interesse a far si' che la gente non paghi la bolletta per intero. Cosi' su una bolletta di $1000, il minimum payment e' di $40 o giu' di li'.

Questo crea il fenomeno americano della spesa di denaro che di fatto non si possiede.

Balance Transfers

Ok, avete aperto la vostra VISA, avete accumulato $4000 (o magari $40000) di debito al 20% d'interesse annuale. Ogni mese continuate a spendere piu' o meno il vostro introito e il vostro debito non si riduce mai. Alla fine dell'anno avrete accumulato quasi $1000 (o, nell'altro caso, quasi $10000) di interessi. C'e' una soluzione?

Per "fortuna", si'. I balance transfers. Poiche' il cliente spendaccione e' un pozzo d'introiti, e le compagnie lottano per accaparrarselo.

Lo strumento chiave in questa lotta sono i "balance transfer". Supponete che io sia l'emittente di una nuova carta di credito, la F. Card: come faccio a pubblicizzarla? Semplice: offro a Mr./Ms. Spendaccione la possibilita' di trasferire la sua bolletta da $4000 (al 20%) alla mia carta. Io offro questo: per 6 mesi lui/lei paghera' il 3% d'interesse su quei $4000.

Uso e Abuso dei Balance Transfers

Avete avuto una spesa improvvisa (es. vi siete rotti un ginocchio e siete sommersi da bollette mediche) e avete usato la mia offerta di balance transfer per evitare di farla pesare troppo su di un'unico stipendio. Con qualche mese a disposizione e impegno a ricoprire il rosso siete di nuovo senza debiti.

Avete fatto la scelta giusta.

Ma, se ci pensate un secondo, c'e' un'altro modo di usare i balance transfers.

Perche' non tenersi quei 4000 di debito semi-indefinitamente e mantenere lo stile di vita pre-debito?

Obiezione: ma l'offerta della F. Card era solo di sei mesi, dopodiche' scatta il vero e proprio interesse.

Contro-obiezione: ma come la F. Card era disposta a prendersi il vostro debito al 3%, ci sara' un'altra card, la Q. Card che sara' disposta a fare lo stesso pur di attrarre un nuovo cliente spendaccione.

E allora?

Uno dunque si chiede: forse Mr./Ms spendaccione fa bene a tenersi il debito (dato l'interesse cosi' basso).

No.

Supponiamo che, dopo un anno, Mr./Ms. Spendaccione si rompa anche l'altro ginocchio (o abbia un altro figlio etc.). A questo punto il suo debito raddoppia ed e' possibile che le compagnie di credito non siano piu' disponibili ad offrirgli/le le loro vantaggiose offerte, dato il nuovo ammontare di denaro.

Mr/Ms spendaccione non puo' far altro che prendere un nuovo debito, stavolta con un interesse molto piu' alto. E il fatto che non ha ancora ripagato i precedenti $4000 pesera' molto sul suo tasso d'interesse attuale. Da qui in poi, e' facile vedere come la situazione di Mr. Spendaccione possa degenerare rapidamente.

Ma allora perche' avere diverse carte di credito?


Detto questo, anche se pago regolarmente tutto, uso circa meta' del mio introito per pagare bollette di carte di credito (il che significa anche che faccio meta' dei miei acquisti mensili su carta, cosi' da farli pesare su stipendi futuri).

Ora, come scrivevo da Palbi, io ho cinque carte di credito diverse. Perche' questa moltitudine?

- innanzitutto, evitano che il blocco di una carta attacchi il mio equilibrio finanziario.

- in secondo luogo, carte diverse hanno "bonus" diversi. Chesso' questa carta ti da' indietro il 3% sugli acquisti fatti al ristorante; quell'altra ti da diritto a uno sconto del 10% da Macy's etc. etc. etc.

- infine, poiche' la data per il pagamento varia da carta a carta, posso architettare i miei pagamenti in modo da post-porre il piu' a lungo possibile il periodo in cui l'interesse non si applica (questo e' molto utile se avete frequentemente bisogno di anticipare dei soldi per poi averli rimborsati).

Wednesday, April 01, 2009

Milestone

Dr. Chang: I think you should start running now. But start with a soft surface. You haven't run for months, some muscles and tendons are going to hurt.

(Puoi cominciare a correre, ma comincia da una superficie soffice. Non hai corso per mesi e alcuni dei tuoi muscoli e tendini faranno male.)

Come sempre, Chang aveva ragione. Sono uscito dall'appuntamento con un'espressione radiosa dipinta sul viso per la mia nuova licenza.

Ovviamente ho cercato di correre subito in uno spazietto di erba, proprio accanto al lago che e' vicino casa. Dopo cinque minuti il tendine d'achille m'implorava di smettere, done for the day, thank you very much.

Ma oggi si prova ad allungare un po'.

Monday, March 30, 2009

Terremotino

Solito terremotino stamattina alle 10:45.
E' sempre un momento "eccitante".

Dicevo: le cose che porto dall'Italia nella mia valigia da emigrante.

Ormai si tratta di un pacchetto standard che consiste in:

1) 1 Kg abbondante di Parmigiano fresco sottovuoto, comprato dall'alimentari serio.
2) 1 Kg di Caffe' di Sant'Eustachio da macinare.
3) Una confezione di Funghi Porcini sotto vuoto.

Queste tre sono le cose principali che negli USA o non si trovano (come il caffe' di St. Eustachio) o si trovano in versioni meno "garantite" (parmigiano e funghi).

Tutto questo viene regolarmente dichiarato alla dogana, e nessuno mi ha mai dato noie.

Grande novita': il mio ginocchio sx ha raggiunto i 51 centimetri di diametro [edit: grazie a nonsisamai mi sono reso conto che intendevo circonferenza!!!!] (all'altezza del muscolo). il mese passato ero a 49 e la gamba destra e' a 53.

Fra l'altro, lentamente sta tornando l'agilita' (ancora non si corre, pero').

Friday, March 27, 2009

La Scozia

Sara' il cattivo umore (vedi sotto), sara' la superficialita' delle mie osservazioni, ma il fazzoletto di Scozia che ho visitato il 12, 13 (a St. Andrews) e 26 Marzo (a Edinburgo) non m'e' piaciuto per niente.

Tralascio St. Andrews perche' c'ero per lavoro, e perche' e' un paesotto piccolo in cui si possono vedere principalmente: a) affiliati dell'ottima universita' locale o b) appassionati di golf (il golf, secondo la leggenda, e' stato inventato a St. Andrews nel 12mo secolo).

Passiamo a Edinburgo. La adorano tutti ed e' facile capire perche': e' disneyland coloniale. Architettura dalle forme classiche (belle le lunghe finestre rettangolari che si vedono un po' ovunque) e sofisticate, scorci drammatici, clima molto piu' mite che a Londra, vitalita' culturale, and the list goes on.

Fra gli altri tratti attraenti, gli "Edinburghesi" hanno un discreto senso dello stile (insomma a confronto con i Californiani stravincono) e parlano con un accento che sembra provenire da Marte.

Ma non mi e' piaciuta ne' la provincialita', ne' il modo in cui le grandi catene made in UK (caffe' nero, H&M, il ristorante Bella Italia etc. etc.) si sono impossessate praticamente di ogni spazio commerciale. Ho camminato quasi un'intera giornata in giro per le strade e ho fatto fatica a trovare autenticita' (a parte kilts, cornamuse et similia).

Ma prendete la mia irritazione con le molle, perche' (a) si parla di meno di 24 ore (b) mi mancava una guida e (c) ero incazzato nero.

La simpaticona che mi ha fatto il check-in si e' dimenticata la testa, e senza dirmelo ha inviato la mia valigia solo (con alcuni dei miei vestiti preferiti e la mia solita "scorta italiana": varie cibarie che si possono portare dall'Italia agli USA) solo fino a Parigi, dove facevo scalo..

Quando me ne sono accorto, era troppo tardi. E per recuperarlo e' stata necessaria una mezza odissea, ulteriormente complicata dal fatto che la simpaticona ha anche sbagliato il mio nome: mi presento per ritirare la valigia e non vogliono darmela perche' non ero il signor Legros). Alla fine tutto risolto.

Poi vi racconto quali cibarie porto con me quando torno negli USA dall'Italia.