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Tuesday, January 19, 2010

Cosa Restera'...

Durante le feste c'e' stato un party dipartimentale. E' emersa una conversazione interessante con alcuni dei nostri dottorandi circa alcuni film degli anni '90. A un certo punto uno di loro, di punto in bianco, sentenzia: "gli anni '90 hanno fatto schifo musicalmente".

A questo punto tiro fuori la mia espressione areyoufuckingkiddingme????. E pontifico a mia volta: "non c'e' stata una singola band in tutta questa decade (quella appena finita) del valore delle migliori band anni '90, a meno che non fosse una band come i Radiohead che aveva gia' fatto il meglio negli anni '90".

Scopro con interesse che nell'immagine dell'hipster sbarbatello gli anni '90 sono associati con band come i Korn che ora, a dirla tutta erano pessimi, che piu' pessimi non si puo'.

Ma che scherziamo??? Jeff Buckley, Radiohead, Massive Attack, Portishead. Tutto questo e' successo per nulla???

Non potendo trattenermi, chiedo allo sbarbatello di consegnarmi il suo anno di nascita. 1986 Ettecredo che gli anni '90 ti hanno fatto schifo..

Pero', sbarbatelli di tutto il mondo, se mi sfidate io vado in modalita' Pitchfork e sciorino una top 20 degli anni '90 che non potrete mai raggiungere con la vostra patetica decade.


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Finalmente ho tolto la Bay Area e ci ho messo... Chicago. Chicago e' stata a un passo dal diventare una sorta di pseudo-Parigi. Per fortuna non e' successo, ma la storia e' intrigante, e forse uno di questi giorni andra' raccontata.

Friday, November 20, 2009

Universita' della California

Leggo, prima tramite le status updates di gmail e poi sul giornale, che un gruppo di studenti ha occupato Wheeler Hall.



Questo e' l'ultimo sviluppo di una storia complicatissima che ha le sue cause immediate ieri, e le sue radici profonde nel 1933.

Ieri: gli UC regents, i "capi" dell'istiutizione hanno approvato un aumento delle tasse universitarie a $10000 per semestre per far fronte alla crisi del budget.

Questo e' l'ultimo (per ora) di una serie colpi all'immagine che l'Universita' della California rappresentava. L'immagine era quella di un'universita' pubblica allo stesso tempo in grado di:
- attrarre alcuni dei migliori ricercatori del mondo, spesso offrendo loro meno soldi di quanti non ne avrebbero ricevuti in universita' private equivalenti (ho sentito storie di gente che a rinunciato ad aumenti del 50% pur di restare: e non sono favole, gli stipendi di UC sono pubblicati online ogni anno).

- fungere da autentico strumento di mobilita' sociale.

Tutto questo ad un unico compromesso: i campus delle UC dovevano accettare un numero leggermente piu' alto di studenti rispetto alle universita' private con cui erano in competizione.

Io non sono sicuro se o meno sia possibile fare qualcosa per salvare questo modello: quelli che protestano (alcuni dei quali miei amici) sostengono essenzialmente che i regents lo stanno abbandonando troppo presto. I regents sostengono che alla luce della situazione economica non c'e' soluzione alternativa.

Da quello che capisco la questione e' tecnica, non ideologica. E non voglio entrarci per il momento.

E qui arriviamo al 1933. Nel 1933 la California aggiunge alla costituzione un nuovo requisito sul quorum richiesto per l'approvazione del budget. Da li' in poi, per approvare il budget il parlamento della california avra' bisogno di una maggioranza di 2/3.

Risultato: data l'ostilita' aprioristica dei repubblicani ad aumentare le tasse e' diventato impossibile aumentare le tasse in situazioni di emergenza [persino limitatamente ad azioni specifiche].

E questo ci porta ai giorni nostri. La scorsa primavera (o forse inizio estate), in colpevole ritardo, il parlamento Californiano ha approvato un budget che effettivamente distrugge l'Universita' della California. La ragione ovviamente e' che i Repubblicani hanno fatto resistenza ad oltranza contro qualsiasi aumento delle tasse.

Il mio messaggio nella bottiglia ai Repubblicani-tutti (dalla Housewife of Orange County ai membri della legislatura Californiana) e' di nuovo questo: aumentare o no le tasse e' una questione tecnica, non idologica.

Non tutto cio' che e' pubblico e' pensato per rubare i vostri soldi.

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Un link alla discussione nel NYT.

Saturday, October 17, 2009

Chicago e la Cortina di Ferro

In California, come forse raccontai, la ditta dei traslochi mando' Luis e Pascual---due messicani, l'uno con la parlantina facile, l'altro ipermuscoloso e silenzioso.

A Chicago, mandarono Mr. Rivera [un personaggio alla Steve Buscemi, magro, con un senso dell'umorismo molto dark, e incazzatissimo perche' avevo poca roba e quindi sarebbe stato pagato per poche ore] e Drycwycz (nome inventato) maciste polacco che portava montagne di roba senza problemi.

Dopo Drycwycz, mi sono reso conto che Chicago e' abbondantemente popolata da ogni varieta' di est europei. C'e' una zona, anche piuttosto trendy, che si chiama Ukrainian Village, ma ci sono zone polacche, bulgare. Il mio landlord e' di origine Croata. Quando cercavo appartamenti, ho conosciuto un tale Marko, che possiede una serie di appartamenti in Lincoln Park (zona fighetta-yuppie appena a nord del centro). Oggi due tecnici sono venuti a cercare di installare DirectTV (peraltro senza successo): Attila (Ungherese), e Vitaly (Russo). (Scoperta: negli USA il nome Attila si pronuncia atTIla (con l'accento sulla I)).

E ovviamente, al di qua della cortina di ferro, ma pur sempre in zona d'influenza ortodossa, c'e' Greektown, che fra l'altro e' a due passi da casa mia.

Monday, March 03, 2008

Post a Puntate: Misurare l'Intelligenza? (1)

(Il post e' un po' lunghetto. Ve lo divido in puntate. Per oggi "esce" la puntata introduttiva")

Come molte delle persone che mi piacciono, mi piace avere qualche opinione anti-convenzionale. Tuttavia, su alcuni temi, devo allinearmi con la massa. Uno di questi sono i test d'intelligenza.

Ci sono degli argomenti matematici che mirano a sostenere la tesi che questi test misurano qualcosa; e ci sono degli argomenti statistici che "mostrano" (se corretti) che un IQ alto e' correlato ad alcune forme di successo nella vita. Ma l'opinione comune e' che i test non misurano l'intelligenza. Una tesi piu' forte, anch'essa comunemente accettata, e' che in linea di principio i test d'intelligenza non possano misurare l'intelligenza. Recentemente sono arrivato alla convinzione che entrambe le tesi sono vere, ma non per le ragioni tipicamente addotte dai difensori dell'opinione comune.

La prima cattiva ragioni per adottare l'opinione comune e' questa:
1) La tipica domanda del test d'intelligenza presuppone una risposta singola, dove invece ve ne sono molte. Per esempio ecco la prima domanda di un test d'intelligenza aperto a caso cercando su google:

1. Sally likes 225 but not 224; she likes 900 but not 800; she likes 144 but not 145. Which does she like?
1600 1700

La risposta "corretta", credo, e' 1600 perche' a Sally piacciono i quadrati dei numeri interi.
Il pattern tipico del quiz del test d'intelligenza e': osserva i dati, deriva una generalizzazione, applica la generalizzazione alla risposta.

Ma ovviamente, e' tipica l'obiezione che in realta' ci sono generalizzazioni, sebbene un po' piu' complesse, secondo le quali la risposta corretta e' 1700 e non 1600. Per esempio: a Sally potrebbero piacere i numeri con questa proprieta':
(*) x e' un numero con due cifre identiche e tutte le altre cifre dispari.
allora 225 e' meglio di 224 (che ha due cifre identiche ma una cifra pari), 900 e' meglio di 800, e 144 e' meglio di 145 (perche' 145 non ha doppie), e 1700 e' meglio di 1600 perche' 1600 ha una cifra pari che non e' doppia)

Questa e' un'obiezione importante, ma non e' chiaro che sia l'opinione comune a vincere. Primo, il difensore dei test puo' rispondere che in realta' parte dell'intelligenza
e' la capacita' di inferire la generalizzazione piu' semplice. E' un'ipotesi controversa, ma non abbiamo addotto alcuna osservazione che la contraddica.

Secondo: gli autori di test potrebbero cambiare i loro test e usare solo problemi in cui la risposta e' unicamente determinata--tipo solo puzzles Sudoku.
Questo significa che l'oppositore dei test non e' riuscito a difendere la tesi che *in linea di principio* e' impossibile misurare l'intelligenza.

Insomma, la prima obiezione non funziona. Nella prossima puntata la seconda obiezione classica.

Monday, February 18, 2008

La terra divisa.

Non ho visto abbastanza da poter commentare sul resto, ma la parte di America in cui vivo non sembra razzista--almeno a prima vista. Le scene da autobus che si vedono in Italia sono inimmaginabili qui. Inoltre, io non so se ci siano discriminazioni negli strati piu' alti della societa', ma certamente a livello di middle class, ogni episodio di discriminazione e' causato da mancanze degli individui, non da tratti strutturali della societa'.

Sebbene non ci sia un certo tipo di pregiudizio c'e' una certa divisione. E questa un po' mi disturba.
Questa e' la Black Oakland: le zone rosse rappresentano le zone con piu' popolazione african-american (La mappa e' tratta da questo sito che contiene i dati per altre categorie etniche.)

e questa e' la White Oakland.


Non serve un'analisi statistica troppo sottile per rendersi conto che, pregiudizio o no, c'e' una sorta di segregazione residenziale (nota: il puzzle non e' completo con queste due immagini: il sito che ho linkato identifica chiaramente anche la zona asiatica a la zona latina). Francamente, vista cosi', non si capisce bene da dove venga il "melting" in melting pot. Sono sicuro che c'e' una letteratura sterminata (accademica e non) sulle cause di questa situazione, e non ho troppa voglia di speculare in merito.

Oltre alla segregazione residenziale (e forse l'avevate gia' capito guardando i Simpson (a meno che non siate anche voi negli USA :) )) c'e' anche una sorta segregazione occupazionale. Qua non ho dati statistici sostanziali, ma sarei davvero sorpreso se non saltasse fuori che la maggior parte dei cuochi (nei ristoranti non-asiatici di livello medio basso...inclusi molti ristoranti italiani) sono latino-americani, la maggior parte degli autisti (autobus, taxi) neri, e la maggior parte di tintorie, sarti etc. asiatici.

In America assumere personale basandosi su elementi razziali (o persino di sesso o eta') e' proibito dalla legge. Probabilmente, alla fine questi elementi finiscono per influire ugualmente, ma questo non spiega la segregazione occupazionale. Molte delle tintorie asiatiche sono piccoli business, e sono possedute dalla famiglia che vi lavora. Ma perche' non si trovano altrettante tintorie latino-americane? Ma perche' un ristorante italiano dovrebbe preferire un cuoco messicano a uno etiope o cinese?

Questa divisione occupazionale e' un fenomeno davvero bizarro. Io una mezza congettura su come spiegarla ce l'ho, ma non so se v'interessa...






Tuesday, October 02, 2007

Opera at the Ballpark

Per ora non ho avuto tempo di fare il giro dei cinema Art Deco.

In compenso, lo scorso week-end, ho avuto modo di vedere il sindaco playboy di San Francisco fare un'apparizione un po' imbarazzante. Angeline, Mike, Jessica ed io siamo andati ad un evento un po' bizarro. L'opera di San Francisco ha organizzato una proiezione gratuita e in diretta di "Sansone e Dalila" di Saint-Saens (la dieresi immaginatevela) allo stadio del Baseball.

Il background e' che da quest'anno i SF Giants hanno aggiunto un tocco di classe al loro gia' splendido stadio: un maxischermo ad alta definizione di circa 30 metri x 10 di dimensione. Finita (miseramente) la stagione del baseball, l'Opera e il Comune si sono dati da fare per usare lo stadio.

Un breve commento sull'evento: l'idea e' carina, ancorche' bizarra. Si sono presentate circa 15.000 persone--chi piu' interessato all'opera (il sottoscritto!!!) chi meno (i vari bambini che camminavano per il prato dello stadio). L'audio non era proprio perfetto, ma ho ricavato da questa cosa tre biglietti scontati (50%) per questa stagione, il che ovviamente fa molto piacere.

Comunque, tornando al sindaco playboy, lo hanno intervistato nei preliminari. Un po' pieno di se', e forse troppo preso dal tentativo di eccitare i presenti, sbraitava cose come: "E' la prima volta che l'opera viene portata allo stadio in diretta, e questo poteva succedere solo a San Francisco, dove la cultura si fonde con l'high tech." E vabbe', demagogico, ma ci posso stare.

Fra parentesi, la diretta dell'opera a fini promozionali non e' un'innovazione di San Francisco. In ambienti piu' piccoli e', direi, consueta. A quanto pare la fanno pure a Houston che quanto a raffinatezza non e' proprio il top (l'aeroporto si chiama "George Bush Intercontinental Airport" e contiene una graziosa statua di Bush padre). Addirittura in un cinema vicino casa mia fanno delle (quasi)dirette della Metropolitan Opera di New York. La novita' "San Franciscana" e' la vastita' dell'evento.

Insomma a concludere la tirata demagogica il sindaco ha raggelato i 15000: "Beccati questa New York, beccati questa Chicago, l'Opera allo Stadio voi non ce l'avete...". Ma, dico, ma che credi che ho tre anni? Eppoi, sei il Sindaco, cavolo, un po' di contegno.

P.S. Ho scoperto che l'opera di San Francisco e' stata fondata da un Italiano, Gaetano Merola (da Napoli). Ale'.

Monday, September 17, 2007

Socializzazione

Quando sei a scuola, cercano sempre di trasmetterti valori (di qualche tipo) con mezzi assolutamente bizzarri. Apprendo, tramite il solito New Yorker, che la New York University (NYU) ha dato il suo contributo a questa galleria di orrori organizzando un seminario per i propri studenti del primo anno ( i "freshmen") dedicato all'interazione sociale in prima persona.

L'idea non suona neanche pessima, ma la premessa e' che, secondo loro, per gli studenti del primo anno di NYU "fare amicizia" significa cliccare il bottone "Add Friends" di Facebook. Il seminario (o almeno cosi' sembra, leggendo il New Yorker) e' investito dalla missione di sradicare l'ossessione Facebook, o almeno far capire che vi sono altre modalita' d'interazione sociale--per esempio, sorridere e presentarsi o intrattenere brevi conversazioni.

Data la mia esperienza di contatto con gli undergraduates a UC Berkeley mi sembra che:
i) la premessa del seminario sia completamente ridicola. E' vero che tutti gli undergraduates sono su facebook, ma, fatta eccezione per il "weirdo" di turno, non vedo questa gran differenza.
ii) ma anche concedendo questa premessa, ma davvero quelli di NYU pensano di poter *insegnare* la socievolezza ?

In realta', questa e' una sfaccettatura negativa di un aspetto dell'universita' Americana che trovo assolutamente positivo. A UC Berkeley provano a insegnare di tutto. Ci sono gozziliardi di seminari su come scrivere una presentazione, come insegnare, come reagire allo choc culturale, e via dicendo. Non tutti sono all'altezza, ma apprezzo il tentativo, e ogni tanto me ne torno al lavoro avendo effettivamente imparato qualcosa di nuovo.

Speriamo che facciano il seminario per smettere di mangiarsi le unghie.

Cambiando argomento: come avrete notato negli ultimi giorni sto giocando un po' con il template del blog. Anche perche' google ha reso l'interfaccia piu' flessibile e interessante. Comunque in fondo alla lista dei link ci sono alcuni video: cerchero' di aggiungerne altri nel futuro immediato ma ce n'e' uno che volevo assolutamente sottolineare.

I Fumisterie (che per chi non li conoscesse sono uno dei gruppi di rock di punta della scena Romana--e forse i miei preferiti) hanno fatto un video per la loro canzone "Warning". Il video e' su Youtube in tutto il suo splendore. Check it Out!

Sunday, September 02, 2007

A proposito di un'espressione.

Volevo intitolare questo post "We Are Pregnant", prima di rendermi conto che avrebbe fuorviato qualche lettore.

E' da qualche giorno che voglio scrivere qualcosa sulla frase":

(1) "We Are Pregnant" (tr. "Noi siamo incinte" ???)

E' ormai diventato comune usare l'espressione "being pregnant" in costruzioni plurali, come in (1). Per esempio il mio amico I.S. qualche giorno fa ha annunciato:
(2) "A.S. and I are pregnant".
il plurale in (1) e (2) e' il cosiddetto plurale non-distributivo, si applica *soltanto * al gruppo---in questo caso alla coppia.

A chi usa questa locuzione la frase:
(3) "Mary is pregnant"
non piace, perche' da' una rappresentazione errata della ripartizione dei doveri nei confronti del nascituro (come se la responsabilita' di portare a termine la gravidanza, e forse di crescere il bambino, ricadesse solo sulle spalle della donna). In altre parole, la costruzione plurale di "being pregnant" e' una frontiera a me sconosciuta (fino a qualche mese fa) del Politically Correct.

Sono completamente d'accordo con la motivazione, ma l'implementazione mi sembra completamente assurda. Se il punto e' evitare la costruzione singolare "is pregnant", non sarebbe meglio evitare del tutto il riferimento a una condizione fisica della donna (in questo modo evitando una parola sgradevole come "pregnant"?)--usando piuttosto altre espressioni come "We are expecting a baby" (che mi sembra analogo all'uso corrente in Italiano).

Sunday, August 26, 2007

LAX

Sono in transito all'aeroporto di LA--fra qualche ora, arrivero' a Oakland. Ci sono alcune abitudini del viaggiatore che non capisco. Alcune non le capisco nel senso che mi sembrano immotivate, ma potrei essere convinto della loro razionalita'. Altre non le capisco nel senso che escludo la possibilita' di argomenti che mi convincano della loro appropriatezza. Date le mie fissazioni tassonomiche ho deciso di cominciare a compilarne una lista:

1) a cosa serve l'involucro di cellophane con cui alcuni imballano la loro valigia? L'unica risposta che sono riuscito a trovare--e solo dopo aver comprato una valigia di questo tipo--e' se uno ha una valigia costosa e paura di macchiarla. Ma tutti gli altri? Boh.

2) perche', non appena il segnale delle cinture di sicurezza viene spento, tutti sbloccano la propria cintura? (sara' che negli ultimi anni ho passato molto tempo in aereo, ma concentratevi su questa familiare sequenza di suoni: come background il rumore bianco del motore dell'aereo, a un tratto un campanellino suona, e si sente una sequenza di clic).

3) perche' il tizio davanti a me reclina il proprio sedile anche quando non vuole rilassarsi e stare disteso? che vantaggio pensa di ottenere da un sedile reclinato, se non appoggia la schiena sullo schienale?

Infine una censura:
*) se vi sposate e andate in luna di miele in un'isola del pacifico non mettetevi una corona di fiori sull'aereo che vi riporta a casa. e' triste e lo fanno *tutti*.

Wednesday, May 30, 2007

Roma e Slint

insomma, a Vancouver non sono riuscito a fare neanche una foto---sebbene il mio lavoro sia andato abbastanza bene.

Invece, da circa una settimana sono tornato a Roma. Giusto una nota: ieri sera Carlo ed io siamo andati al circolo degli artisti. A vedere il concerto degli Slint. Molto bello (anche se un po' breve), ma mi ha fatto venire in mente una cosa che volevo postare da un po'.

I locali nelle grandi citta' USA sono di solito piu' spaziosi dei locali italiani---e molto meglio equipaggiati da un punto di vista tecnico. Inoltre, spesso hanno decorazioni e cose del genere *all'interno*. Tuttavia non ho ancora visto un locale negli States che abbia il carattere di posti come il Circolo o di Villa Ada a Roma (ma sono sicuro esistano anche da altre parti in Italia) dove un po' di cura nella gestione dello scenario "esterno" rende ogni visita un grande piacere, quasi indipendentemente dal concerto...

Wednesday, December 13, 2006

Pursuit of Happiness (No spoilers)

Da qualche settimana e' uscito questo film "The Pursuit of Happiness". Dal trailer che gira in televisione ho capito due cose: (i) il protagonista e' Will Smith (ii) e' ambientato (almeno in parte) a San Francisco.

Recentemente, ad un evento con altri studenti di filosofia, ho sentito parlare di PoH. A quanto pare, si tratta di una storia vera: un tizio va in rovina (quel che e' peggio e' che la rovina non e' solo finanziaria); continua ad andare a lavorare fino a che le cose non cominciano ad andare meglio (mi pare di aver letto questo nel giornale).

La cosa sorprendente, che ho scoperto un paio di giorni fa dando uno sguardo ad una pubblicazione locale, e' che il film e' diretto da ... Gabriele Muccino.

Ora, come forse alcuni di voi sapranno, il permanente processo di costruzione del mio carattere passa attraverso la selezione critica di varie forme di snobismo (per semplicita' abbreviero' l'espressione 'forme di snobismo' in 'snobismi'), e la conseguente divisione in snobismi che ho deciso di accettare (snobismi sexy) e snobismi che decido di evitare (snobismi volgari).

Per ora lo snobismo contro Muccino resta sexy. Nonostante questo, ho deciso di andare a vedere questo film (forse stasera stessa): l'unica spiegazione che riesco a darmi di questa scelta e' che il mio snobismo sexy contro Muccino e' vinto dall'interesse morboso per le imprese degli italiani negli USA.

Altre notizie: ieri ho presentato un mio paper (un'elaborazione di un argomento di David Lewis), nel Dissertation Seminar (un seminario in cui i dottorandi presentano i propri lavori). Ho ricevuto molto feedback utile al mio progetto di ricerca, e ora non ho altro da fare che avviare i preparativi per il viaggio alle Hawaii (si parte questa Domenica: ho bisogno di maschera, e pinne, ma l'ambizione ultima e' addirittura di prendere lezioni di immersione subaquea).

Wednesday, May 17, 2006

Baseball e Marketing

... ma non assieme.

Domenica io e Angeline siamo andati, come ogni tanto capita, a vedere il baseball. Dovro' abituarmici visto che se le cose vanno come tutti prevedono per me il calcio avra' ben poco interesse per i prossimi anni.

Comunque come si puo' vedere ho messo su un po' di foto (ve n'erano un paio abbastanza imbarazzanti...). Purtroppo l'unica fase vera e propria di gioco che sono riuscito a catturare e' quella con la didascalia "Momento di Tensione" (questa e' una proprieta' del baseball, che e' un gioco in cui le fasi attive sono in generale limitate.

Il punto sul marketing invece e' diverso. Mi si e' rotto l'iPod. Oggi l'ho portato al negozio Apple e invece di tentare di ripararlo me ne hanno dato (dopo 5 minuti) uno completamente nuovo... li' per li' ho pensato a quanto la Apple sia "cool e no evil" ('no evil' e' lo slogan della Silicon Valley). In effetti e' vero che l'idea di sostituire gli Ipod rotti e' eccellente per il cliente: il punto e' che e' eccellente anche per la Apple. Presumibilmente cio' di cui si sono resi conto e' che anche per loro e' economicamente conveniente, invece che riparare gli iPod uno ad uno, mandare quelli che sono in garanzia da qualche parte (tipo in cina, dove il mio iPod e' stato prodotto) e riutilizzare le componenti funzionanti. Insomma, giusto per moralizzare un po', la Apple sembra aver scoperto un circolo virtuoso, ma e' importante essere coscienti del fatto che non e' detto che ci stiano facendo un favore...

Thursday, May 04, 2006

Post Impopolare.

Saro' "di parte" e impopolare, ma la recente polemica su Moggi mi sembra assurda.

Premessa tutta la possibile antipatia per Moggi, e il fatto che chiaramente si tratta di una persona losca, le telefonate che si sono viste sui giornali non dimostrano nulla a chi non sia gia' convinto del contrario:

1) i testi delle telefonate non rivelano nulla di scandaloso, a meno di non affrontarli con un enorme bagaglio d'ipocrisia o un'altra assunzione fallace di cui sotto. Scopriamo i seguenti fatti: (i) Il DG della squadra piu' grande in Italia e' in contatto regolare e "amichevole" con il designatore arbitrale. (ii) il suddetto DG richiede arbitri particolari per certe partite.

Suppongo che non vi sia nulla di strano a proposito di (i). (ii) invece e' il possibile oggetto di attacco. Tuttavia, nel semplice richiedere un arbitro per una partita non vi e' nulla di strano. Ecco una pratica perfettamente legittima ai miei occhi che include (ii): prima di designare l'arbitro, il designatore sente entrambe le parti (hanno preferenze?) e poi fa le sue scelte. Un esempio di una pratica vicina a questo tipo di modello e' il sistema di promozione dei professori in america. Quando il Professor X vuole essere promosso, L'universita' fa richiesta a una dozzina di accademici nel campo di studi del Professor X di scrivere una lettera valutando il valore del lavoro scientifico della persona in questione. Il Professor X non ha l'ultima parola su chi viene scelto, e in effetti non e' neanche tenuto a sapere chi sono gli accademici contattati per scrivere su di lui. Tutto quello che puo' fare e' parlare con il suo Preside e richiedere che alcune persone non vengano scelte.

Dunque (ii) e' obiettabile solo se vi sono prove che il designatore non prendeva in considerazione le preferenze delle altre squadre. E' possibile che tali prove esistano. Ma nessuno dei "lapidatori" di Moggi le ha tirate fuori. A rendere l'intera cosa ancor piu' sospetta e' il fatto che le partite in questione siano (i) amichevoli (ii) preliminari di Champions. Apparentemente, Moggi _non_ riusci' ad ottenere la sua preferenza per il preliminare, mentre riusci' ad ottenere la sua preferenza per alcune amichevoli incluso il trofeo Berlusconi. Io non sapevo neanche che l'arbitro delle amichevoli dovesse essere designato dalla federazione.

2) Il punto generale e' questo, senza espandere troppo. Ci sono moltissime interpretazioni consistenti con l'evidenza a disposizione che non hanno nulla a che fare con scandaloso controllo da parte di una societa' delle designazioni arbitrali. La magistratura deve indagare per accertare quale di queste interpretazioni e' corretta. Il colpevolismo a questo stadio dell'evidenza e' completamente fuori posto.

La ragione per cui questa cosa e' importante e' chiaramente il "cospirazionismo" alla rovescia. Ricordate la bufala di Cannavaro dopato? Quando usci' fuori? L'anno scorso, in tarda primavera, con la Juve in corsa per lo scudetto. Ora questa cosa. La Juve e' probabilmente colpevole di alterare il corso del campionato, ma questa posizione non puo' essere dimostrata facendo leva sulla follia e l'irrazionalita' generali.

Wednesday, April 05, 2006

L'osservazione semantica.

Avevo annunciato qualche giorno fa che avrei riportato una piccola osservazione semantica che credo di aver fatto.

In inglese si distingue fra 'abortion' e 'miscarriage'. Il primo e' un atto volontario, eseguito con l'intenzione di non dare luce al bambino, il secondo e' il tipo di evento che avviene o naturalmente, oppure viene eseguito artificialmente per evitare complicazioni.

In italiano la parola 'aborto' credo copra entrambi i significati. Parlando con Paolo (S.) durante il break, lui suggeriva che in Italiano quando si dice 'S ha abortito' ci si riferisce sempre all'atto volontario (e' vero? ). Mentre invece quando si dice 'S ha avuto un aborto' ci si riferisce sempre all'evento involontario. La mia intuizione e' che nel primo caso ci si riferisce normalmente all'atto involontario, ma che ci sono casi in cui il secondo enunciato puo' essere usato in modo ambiguo. Esempio:

(*) 'S ha avuto un aborto quando aveva 18 anni, e da allora non e' mai piu' rimasta incinta'

Secondo me questo caso e' chiaramente ambiguo. Inoltre in italiano, volendo, uno puo' precisare (e.g. 'aborto spontaneo')

La ragione per cui questo mi interessa, e' che ho una mini-teoria secondo cui gli idiomi in italiano, molto piu' dei loro corrispettivi in inglese, tendono a (dare mezzi per) nascondere potenziali responsabilita'--- si pensi all'uso dei riflessivi (si dice a volte: "le chiavi si sono perse") per nascondere i responsabili, e in parallelo nel caso di (*) l'uso di un'espressione che evita un potenziale disagio sociale(#).


(#) DISCLAIMER: non credo che un aborto intenzionale giustifichi la percezione di un disagio nei confronti della persona che lo commette. La situazione e' talmente delicata e complicata che non ho nessuna intenzione di mettermi a valutare argomenti pro e contro. Il fatto pero' che vi siano delle persone che hanno difficolta' a relazionarsi con persone che hanno abortito e' innegabile: e' questo il disagio sociale che l'idioma italiano puo' contribuire a evitare.

Thursday, March 09, 2006

Una nuova era?

Oggi, 9 Marzo 2006, il vostro FC ha dimostrato per la prima volta un teorema "nuovo"---nel senso di un fatto logico/matematico "nuovo", sinora ignoto alla comunita'. Il mio attuale livello di eccitazione e' alle stelle...

Fra l'altro entrambe le parti del risultato sono state dimostrate sull'autobus. La cosa curiosa e' che stamane sono stato costretto a prendere l'autobus dopo che meno di due stazioni dopo la partenza del mio treno e' divampato un incendio nella stazione del BART (documentato qui). Vabbe' comunque, grande eccitazione...