Tuesday, July 01, 2008

Il paradosso dell'autobus a Roma

Prima del prossimo flashback, vi tocca un rant

Uno dei tasselli che compongono una societa' ideale e' il rifiuto sistematico di complicare le cose ai cittadini.

Il biglietto dell'autobus e' un esempio di questa complicazione. Perche' il cittadino dovrebbe andare dal tabbaccaio per comprare una licenza per salire sull'autobus? E perche' mai il comune dovrebbe pagare i tabaccai per la vendita dei biglietti dei trasporti pubblici?

Ad ogni modo: senza dubbio, un sistema di trasporti efficiente, deve permettere di comprare il biglietto sull'autobus.

A Roma questa possibilita' non esisteva dai tempi del "bigliettaio"--talmente lontani che credo che siano precedenti alla mia acquisizione di coscienza (ricordo da bambino mi piaceva sedermi nel posto, gia' allora inutilizzato, del bigliettaio).

Recentemente, pero', su alcune linee si sono cominciate a vedere le macchine che fanno il biglietto direttamente a bordo. Il bigliettaio senza bigliettaio, insomma.

Ebbene, la versione romana di questo sistema soffre del peggior difetto possibile: la mancanza di affidabilita'. Innanzitutto, le macchinette sono state introdotte su una selezione un po' arbitraria di linee. Ma anche tollerando questo punto, sulle linee che le hanno non vi e' alcuna certezza che la macchina funzioni.

In questi giorni ho osservato che quasi la meta' delle volte (sample size: circa 12 viaggi, quindi non molto alta) la macchinetta non funziona. Il problema e' che in questo caso il passeggero e' comunque responsabile della mancanza di biglietto. Cerchio perfetto: il sistema delle macchinette e' dunque completamente inservibile. Oh well...

11 comments:

NotreAnne said...

Io dopo essermi abituata alla oyster qua, sono un po' estrema e mi sembra che il resto sia medioevo (oyster, la tesserina magnetica usata a Londra su cui puoi prepagare biglietti senza anche se sei turista e usarla su tutte le linee e ti costa meno del biglietto normale). io mi chiedo chi le pensa ste cose, e se si e' mai mosso dal suo quartiere. Nel modo in cui in Italia funzionano gli autobus c'e' del vero masochismo anche e sopratutto per chi li pensa e gestisce.

Emanuele Cauda said...

Cara Anna.....la stessa tesserina, ricaricabile, esiste anche a Istanbul tanto per andare in un paese diverso da quelli citati per modernita'.
Fabrizio...condivido appieno il tuo concetto. L'affidabilita' e' il problema maggiore. Altro esempio calzante:Siete in una qualsiasi stazione ferroviaria italiana.
Esistono le macchinette per il biglietto automatico, lo fai in un lampo, corri per cercare di non perdere l'ultimo treno....almeno il 50% delle macchinette obliteratrici sono rotte. E la responsabilita' e' tua. Io ero a Milano centrale non Passerano Marmorito.

fabio r. said...

ogni volta che sono all'estero uso di norma le tessere mini abbonamenti peri mezzi (tutti e crossed, non solo bus o metro..) quindi i miei rapporti italici con i bus risalgono ai tenpi dell'università a roma, e le cose non sembrano molto migliorate..

Certo quello che decrivi e una perfetta metafora del progresso in salsa italiana: buona l'idea, tecnica iniziale apprezzabile, ma in fondo solo "apparenza" la sostanza resta sempre celata nelle ombre, purtroppo...

nonsisamai said...

mi associo a anja. oyster tutta la vita. qui a dallas non c'e' questo problema, ma purtroppo mi sembra che non ci sia grande rispetto per chi prende gli autobus (forse perche' in genere sono i poveri?).
la cosa che mi fa arrabbiare di piu' sono le fermate sotto il sole e qui davvero c'e' da rimanerci secchi...

Aelys said...

La stessa tesserina ricaricabile l'ho usata a New York: facilissima da fare, velocissima da ricaricare. Ma che ci vorrà per farsi venire un'idea del genere anche in Italia?

Cambiando discorso, volevo dirti che ho visto finalmente In Bruges: oltre al fatto che il film mi è piaciuto tantissimo, la battuta sul Tottenham mi ha fatto spanciare dalle risate :)

Fabrizio Cariani said...

anja: la oyster e' talmente carina che l'ho tenuta anche quando me ne sono andata da londra.

va detto, che a roma la situazione e' molto migliorata per chi ha l'abbonamento. pero' 'sta cosa del biglietto non m'e' proprio andata giu'.

fabio e emanuele: sottoscrivo parola per parola i vostri punti.

nonsisamai: da come lo descrivi l'autobus a Dallas e' un po' come l'autobus a Los Angeles una cosa da "poveri" (o stranieri, come noi). Devo dire gli Autobus nella Bay Area sono OK (anche se potrebbero essere meglio, e ogni tanto s'incontra il pazzo di turno).

Fabrizio Cariani said...

ah aelys: che memoria hai! il mio post su In Bruges risale a un secolo fa :P comunque anche a me e' piaciuto moltissimo...

Back in the USA said...

Tipico italiano: una buona idea ma non funziona. La beffa e' che se non funziona comunque la colpa e' tua....
Piove, governo ladro.

Unknown said...

Ciao a tutti...il problema è che a Roma fanno tutto sempre a metà...hanno messo dei video sui quali vengono date le informazioni sulle attese delle varie linee. Come per i biglietti queste "postazioni" sono state piazzate a caso in vari punti della città: quindi se sei alla fermata Teatro Marcello puoi sapere di che morte devi morire, se sei alla fermata Anagrafe, ti siedi e aspetti nella totale incertezza. Sempre come per i biglietti anche i video non funzionano spesso: quello di Piazza Venezia (per citarne uno poco utile)spesso non può fornire aggiornamenti...compatitemi!

Moky in AZ said...

.. i poveri o i vecchi, ecco chi usa i mezzi pubblici nelle cittadine medio-piccole. Piove, governo ladro e il cittadino va in galera! Com'e' che si dice? Topsy Turvy!!

Fabrizio Cariani said...

moky: e' cosi' vero!!! ogni tanto c'e' anche qualche svalvolato sull'autobus :)