Friday, March 28, 2008

Qui e La'




"Oggi ho fatto tardi...", diceva una canzone dei Bluvertigo. Anch'io ho fatto tardi e ho perso l'aereo per New York. Quindi due ore d'attesa in aeroporto--piu' due perche' alle sfighe piace arrivare in compagnia, e dunque il mio aereo e' in ritardo. Con l'occasione volevo spendere due parole su uno stereotipo molto vivo fra gli americani.

Secondo lo stereotipo, i Californiani sono rilassati ("laid back" dicono loro, "tranquilli", diremmo a Roma) gli abitanti di Chicago, New York etc. sono per lo piu' incazzati. Questa settimana a Chicago e New York ha conferito un po' di plausibilita' allo stereotipo. In ordine:

- un giorno ci siamo trovati coinvolti in una lite con due tipe di un quartiere povero del South-Side. La lite si e' conclusa quando una delle due tipe ci ha tirato una bottiglia di plastica. E, occhei occhei, confesso... io avevo mostrato loro il dito medio (sorry!), ma loro hanno suonato il clacson per una cosa come 30 secondi, con la motivazione che io non mi ero spostato al lato per farle passare in una strada a *una* sola corsia.

- a occhio, a Chicago manca (oppure e' ben nascosto!) il bianco-pigro-e-senza-prospettive (se avete visto "Knocked Up" l'Estate scorsa, intendo piu' o meno i personaggi maschi di quel film). A me il bpesp non sta tanto simpatico, in generale (e quel film non mi e' piaciuto molto), ma gli va riconosciuto che la sua permanenza nelle strade, magari con uno skateboard, aggiunge colore alla citta'.

- una notte durante la scorsa settimana, quando a Pasadena, mi svegliai alle 3 in preda a un feroce mal di testa. andai alla stazione di benzina a comprare anti-dolorifici (questa cosa forse non ha perfettamente senso per il lettore che non ha visto gli USA, ma considerate che negli USA quasi tutte le stazioni di servizio hanno un negozietto aperto 24/24). Il tipo che lavora in questa stazione ha tutte le ragioni per essere l'uomo piu' incazzato del mondo, e se abitasse a Chicago o New York lo sarebbe. E invece...e' stato incredibilmente gentile: mi ha spiegato gli effetti dei vari anti-dolorifici, mi ha chiesto i miei sintomi, e me ne ha indicato uno appropriato (chissa' come si sara' formato questa "competenza"...). Mentre me ne andavo mi ha augurato un "buona fortuna" che e' venuto fuori sincero e pieno di empatia. Lo dichiaro farmacista onorario.

Insomma, non e' difficile capire da dove viene la foto che trovate in cima a questo post...

Adesso non dovrebbe essere difficile capire dove ho fatto la foto

8 comments:

Anonymous said...
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pecorilla said...

perchè ci censuri?

cmq, è chicago la città?

Fabrizio Cariani said...

edoardo: spam.
no e' LA... vabbe' non era cosi' ovvio ehehehe

Moky in AZ said...

... perche' non hai mai visitato il New Jersey... i NYers sono "tranquilli" al confronto... secondo me, meglio la gente sulla west coast, 1000 volte... vabbe', saranno anche lenti (soprattutto se parliamo del tipico Speedy Gonzalez nella macchina di fronte), ma almeno no hanno la baseball bat pronta sul sedile del passeggero!!!

Fabrizio Cariani said...

moky: il Jersey l'ho visitato, anche se in una situazione un po' protetta! Effettivamente qua gli autisti sembrano quasi addormentati :)

Moky in AZ said...

Fabri, so che guidare a Roma richiede una patente speciale, ma guidare a Newark (cosa che ho fatto solo un paio di volte, x mia fortuna) richiede una benedizione con l'acquasanta di Lourdes!!

Anonymous said...

Questi racconti sono davvero piacevoli. Che mondo dev'essere!
Le stazioni di servizio le guardo nei film e non ti nascondo mi affascinino terribilmente.
Grazie!

A.

Fabrizio Cariani said...

a.: recentemente ho visto una retrospettiva di fotografie di Ed Ruscha. Una delle sue collezioni si chiama "Twentysix Gas Stations", ed e' davvero affascinante.

http://www.museodellafotografia.it/Mostre/mostre%20di%20attualita/attualita/Ed%20Ruscha/Ed.Ruscha-twenty-six%20gasoline%20station.1962.jpg